Legends of Tomorrow 1x12, "Last Refuge": la recensione
Ora che il Protocollo Omega è attivo, la missione di Rip e del suo team si fa sempre più ardua. Riusciranno i nostri eroi a sconfiggere la Pellegrina?
Tre sono stati i personaggi chiave di questa settimana, tre figure sempre al centro della scena ma sulla cui vita passata lo show ci aveva per ora dato soltanto qualche informazione sommaria. In primis quella di Rip (Arthur Darvill), di cui abbiamo conosciuto la triste infanzia ma anche colei che lo ha spronato a diventare l'uomo che è adesso. Last Refuge ha infatti introdotto nello show Mary Xavier (Celia Imrie), una Signora del Tempo con il compito di crescere ed educare in una grande villa i prescelti a diventare a loro volta Signori del Tempo - sì, praticamente un clone al femminile del professor Xavier (stesso nome, non a caso) dei famosi X-Men della Marvel - e che può essere tranquillamente definita la madre adottiva di Hunter. Il rapporto tra i due è infatti emerso più come quello di un genitore con il proprio figlio che tra un allievo e il suo maestro, un genitore che crede nel proprio figlio a tal punto da essere sicuro di non correre nessun pericolo a utilizzare la versione bambina di Rip come esca per distruggere la Pellegrina. Opposto è stato invece il rapporto tra Mick (Dominic Purcell) e il suo io adolescente, recuperato proprio nel momento in cui la sua passione per il fuoco era esplosa - nel vero senso della parola, visto che il ragazzo ha dato fuoco alla casa dei suoi genitori! Questa storyline, interessantissima e con un grande potenziale, è però scaduta nel raffazzonato quando Rory si è preoccupato fin troppo della versione neonata del suo ex migliore amico, a solo due puntate di distanza dal brutale scontro che li ha visti coinvolti. Questo voler per forza velocizzare i tempi della narrazione per quanto riguarda alcune vicende, perdendo però tempo con intere puntate al limite dell'inutilità, si sta sempre di più rivelando uno dei punti deboli e convincenti dello show, al pari con quello che dovrebbe essere invece il cardine della serie: i viaggi nel tempo.
Oltre alle tre figure sopracitate, anche Sarah (Caity Lotz) ha avuto abbastanza minutaggio questa settimana, e con lei le cose sono andate discretamente meglio di come fatto per Mick e Jax. Del suo passato siamo infatti già a conoscenza di molti dettagli, ed è stato quindi giusto non soffermarsi ancora una volta su questo argomento - la stessa cosa è valsa anche per il personaggio di Snart (Wenworth Miller), la cui infanzia è già stata tocca in più di un'occasione nel corso dello show nonché in The Flash. In questo frangente, è stato però piacevole vedere come la Lotz sia riuscita a caratterizzare molto bene le Sarah delle due diverse epoche, aiutata in questo anche dalla presenza di un capelluto Quentin Lance (Paul Blackthorne), alla sua prima apparizione come guest star all'interno del serial. In tutto questo, anche Last Refuge è riuscito a dedicare tempo prezioso alla liaison dal destino già segnato tra Ray (Brandon Routh) e Kendra (Ciara Renee), arrivando a riproporre, oltre alla solita dinamica dello "stiamo insieme/forse è meglio di no/ma sì, dai, stiamo insieme", addirittura le stesse sequenze, come quella del bacio a fino puntata. Una storyline ormai stantia e ripetitiva, che preferisce riposarsi sui propri allori piuttosto che osare e movimentare intelligentemente il tutto - ci riferiamo alla presenza dell'ex moglie di Palmer, in grado di poter dare una bella rimescolata alle carte in tavole in questo rapporto - e di cui nessuno sembra poterne più, neanche i due suoi protagonisti.