Kimeramendax 1: Nigredo, la recensione
Abbiamo recensito per voi il primo numero di Kimeramendax, intitolato Nigredo, edito da Kuro Jam
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.

In un futuro non troppo lontano, pur di sconfiggere la morte, gli uomini hanno deciso di collegarsi a un sistema condiviso potenziando il proprio corpo con degli innesti robotici; è un avvenire in cui l'idea di condivisione e connessione fa da anticamera a quelle di libertà e felicità. Il 2048 è l'anno zero di questa nuova era, grazie alla diffusione di una nuova versione del sistema operativo integrato KX, che dovrebbe condurre l'umanità oltre le leggi etiche e morali fin qui conosciute e spingerla verso il benessere totale. Ma qualcosa trama nell'ombra, qualcuno sembra intaccare il progresso, e una serie di casi di disconnessione mette in allarme le alte sfere; gli agenti sul campo devono al più presto risolvere l'enigma che potrebbe compromettere il lancio di KX.

L'idea di base è forte - quanta della vostra libertà siete disposti a cedere per ottenere l'immortalità? - l'universo narrativo, credibile e ben realizzato; i personaggi risultano magnetici e ricoperti dal giusto alone di mistero e la trama è dosata con i giusti tempi, con segmenti narrativi che si alternano per creare pathos. Questo è Kimeramendax, un'opera interessante, bella, piacevole che - siamo pronti a scommettere - vorrete continuare a leggere dopo il primo albo; anche perché, vista la giovane età delle menti coinvolte, risulta interessante capire come si evolverà la serie. Il numero 1 svolge il suo ruolo perfettamente e la speranza è che il prosieguo sappia mantenere fede alle aspettative create.

Meno convincente, invece, la prova di Stefano Garau, troppo discontinuo e spesso impreciso in alcune anatomie. Il suo stile, pur mantenendo un taglio realistico, sovente si lascia andare a soluzioni grottesche che si allontanano dal registro stilistico che la serie, invece, sembra adottare. Sia chiaro, siamo sempre oltre la sufficienza, ma è un peccato che alcune imprecisioni vadano a intaccare una componente grafica di assoluto valore, resa ancora più accattivante dalle colorazioni digitali di De Iulis, che implementano la connotazione futuristica di questa storia.
In conclusione, le probabilità di trovarci di fronte a un'opera valida sono altissime; la voglia di proseguire la lettura c'è, l'attesa è stata creata, la curiosità di scoprire cosa avviene nei prossimi capitoli pure. Kimeramendax 1: Nigredo è un primo appuntamento di successo, quello che ti spinge a volerne ancora. Il collettivo Kuro Jam mostra capacità sicuramente interessanti e, sebbene non sia esente da piccole sbavature dettate dalla natura del progetto stesso e dall'età degli artisti coinvolti, li invitiamo a perseverare nel loro progetto con caparbietà e intelligenza. Le basi ci sono e sono anche molto solide.