Katana ZERO è violento, psichedelico e inaspettatamente profondo - Recensione
La nuova perla pubblicata da Devolver Digital: la recensione di Katana ZERO
Partiamo proprio da quest'anima narrativa, più presente di quanto si possa pensare, per analizzare il lavoro di Justin Stander e dei ragazzi di Askiisoft, arrivato a conclusione dopo sei anni di lavoro, con un team molto contenuto. Tra un livello e un altro ci ritroveremo in discussioni con quello che inizialmente sembra il nostro analista, ma che ben presto si rivelerà essere anche il nostro committente, pronto a consegnarci ogni notte l'obiettivo da maciullare: è in questi momenti che impareremo ad apprezzare la robusta componente narrativa, composta da dialoghi che ci daranno non solo la possibilità di scegliere una risposta tra le tante a disposizione, ma anche di interrompere il nostro interlocutore in maniera brusca: il nostro protagonista è scostante, nevrotico, bersagliato da incubi che lo attanagliano durante la notte e lo confondono di giorno, ma è anche un assassino spietato, che non può permettersi di perdere tempo al telefono o ascoltando chi gli sta attorno. E proprio in quest'atmosfera si palesa la più semplice delle soluzioni al suo stato emotivo, con il temuto ninja pronto ad affezionarsi a una minuta creatura che si presenta alla soglia della sua porta una notte. Le scelte multiple non apriranno la strada a finali diversi, la conclusione sarà sempre la stessa, ma è comunque piacevole plasmare il nostro alter ego su quella che è la nostra psicologia.
La narrazione così gestita permette di scoprire un pezzo della trama in più ogni volta che c'è un dialogo: questo perché Katana ZERO ci fionda in medias res, senza darci un'introduzione e senza contestualizzare la vicenda. Ci ritroveremo presto a porci tante domande, a chiederci se quello che ci viene raccontato è la realtà o solo una finzione, chi siamo e perché stiamo realmente compiendo le azioni che ci vengono commissionate di notte in notte. La confusione è giustificata, lo sarà anche e soprattutto quando ci si ritroverà inermi dinanzi ad alcuni eventi inaspettati che inizieranno ad accadere verso metà avventura, creando delle interferenze, annerendo lo schermo e spingendoci a ripetere le stesse azioni più volte, come in un loop in stile VHS.
[caption id="attachment_195256" align="aligncenter" width="1920"] La narrazione è sorprendentemente profonda per un action platform[/caption]
L'azione è fulminea e non lascia tempo per una strategia, la morte è sempre dietro l'angolo. Si può però ricominciare praticamente subito lo scenario, senza eccessive perdite di tempo, entrando così in una sorta di catena di morte, visti i livelli dalla brevissima durata, i quali una volta completati mostreranno anche un replay di quanto compiuto. L'unica occasione per spremere un po' le meningi è la risoluzione del puzzle ambientale di turno, tra interruttori da premere, oggetti da usare, porte da sfondare, persino momenti che ci metteranno a bordo di un carrello per il quale dovremo liberare la strada, uccidendo la solita pletora di nemici.
"Tra slow motion, schivate, effetti ambientali da decifrare, barili esplosivi da incendiare e scontri con boss decisamente coriacei Katana Zero propone un gameplay molto stratificato, nel quale la varietà e l'attenzione rimangono sempre elevate"Tra slow motion, schivate, effetti ambientali da decifrare, barili esplosivi da incendiare e scontri con boss decisamente coriacei Katana Zero propone un gameplay molto stratificato, nel quale la varietà e l'attenzione rimangono sempre elevate. Di contro però c'è da rilevare come il gioco si bei troppo della sua difficoltà e spesso ci metta dinanzi a delle situazioni talmente ingarbugliate da costringerci a ripetutissime morti, fino a trovarne la soluzione quasi casualmente. Il difetto principale però è la brevissima durata, che non va oltre le cinque ore e che non trova sponda in particolari espedienti per prolungarsi: gli stessi replay non hanno per esempio un vero e proprio motivo di esistere, non essendo previsto un sistema di ranking o di valutazioni (à la Devil May Cry o Super Meat Boy, per intenderci) né la possibilità di rigiocare il livello appena concluso.
[caption id="attachment_195252" align="aligncenter" width="1366"] Lo stile visivo è di grande impatto[/caption]
Katana ZERO, in ogni caso, è una sorpresa inaspettata. Devolver Digital ha fatto centro anche stavolta, proponendo un titolo brutale come molti ma originale, che rappresenta un'evoluzione dell'azione di Hotline Miami e simili, tanto nel gameplay, denso e appassionante, che va oltre le smitragliate di colpi caciarone e spesso incontrollate di questi ultimi, quanto nella narrazione, con una storia che lascia non poche ombre anche una volta conclusasi, scatenando dubbi e domande. Il risultato è affascinante, la direzione artistica anche, pecca molto sull'aspetto della longevità, ma è un difetto tutto sommato trascurabile per una produzione realizzata in sei anni di tanta fatica ma altrettanta magnifica intuizione.