Gotham Academy vol. 1: Benvenuti alla Gotham Academy, la recensione
Abbiamo recensito per voi il primo volume di Gotham Academy, scritto da Becky Cloonan e Brenden Fletcher, disegnato da Karl Kerschel e pubblicato da RW Edizioni
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.
Nel nuovo corso delle principali case editrici di fumetti, la fetta di pubblico che viene etichettata come Young Adults è sempre più al centro di importanti e innovativi progetti. In fondo sono loro i principali acquirenti di fumetti, sono quelli che animano le fiere con la loro spensieratezza, che ricercano tra le pagine degli albi a fumetti quel confronto, quell’aiuto che un po’ per vergogna, un po’ per paura, non riescono né a chiedere né a trovare in genitori, parenti e amici. In questa nuova corrente che trova in serie come Ms. Marvel il suo punto più alto, si inserisce Gotham Academy, serie della DC Comics il cui esordio negli Stati Uniti risale a circa un anno fa, ma è giunta in Italia grazie a RW-Lion solo lo scorso marzo. Ai testi troviamo Becky Cloonan e Brenden Fletcher mentre al tavolo da disegno si accomoda Karl Kerschel. La coppia di autori ci conduce tra i corridoi della rinomata Gotham Academy, prestigiosa e antica scuola in cui sono cresciuti e si sono formati i rampolli delle principali famiglie di Gotham City.
In questa cornice secolare e polverosa seguiamo le vicende di Olive Silverlock, adolescente vincitrice di una delle borse di studio messe in palio dalla Fondazione Wayne e il cui percorso scolastico è monitorato costantemente da Bruce Wayne in persona. Olive è al secondo anno dell'Accademia, viene da un’estate burrascosa e, come consuetudine, dovrà farà da tutor a un nuovo iscritto: il destino ha voluto che le fosse affidata Maps Mizoguchi, sorella minore del suo fidanzato (o forse sarebbe meglio dire ex fidanzato) Kyle. Un nuovo anno, dunque, sta per cominciare e ben presto la nostra giovane protagonista dai capelli argentei dovrà tornare a immergersi nelle lezioni della professoressa MacPherson sulla storia di Gotham o in quelle di chimica, sempre sotto il vigile e rigido controllo del Preside Hammer e dalla signora Harriet. Ma le lezioni non saranno il suo unico problema visto che dovrà convivere con le normali dinamiche adolescenziali, con la affascinante Pomeline Fritch a ricoprire il ruolo di antagonista della nostra Olive. Non è facile essere adolescenti abbiamo detto prima, lo è ancora di meno quando il tuo passato, le tue origini, il destino di un tuo genitore sono avvolti da ricordi parziali, frammentati, tanto incerti da non distinguerne la reale provenienza: sogno o realtà. E da quanto letto nei primi quattro capitoli di questa appassionante serie, tanti sono gli aspetti della vita di Olive poco chiari che contribuiscono a creare quell’alone di mistero intorno alla sua figura. Cosa è successo alla mamma della ragazza? Perché Bruce Wayne è così interessato a lei? Quale evento ha stravolto la sua estate tanto da condurla lontana dal suo ragazzo e spingerla a isolarsi sempre più dal contesto scolastico?Domande alle quali la Cloonan e Fletcher non rispondono completamente preferendo seminare qua e là piccoli indizi, mezze allusioni e flashback che non dipanano questa ingarbugliata situazione, ma forniscono alcuni spunti di riflessione e ci tengono legati alle vicende di Olive. Tutto questo condito con le tipiche atmosfere da teen drama che pongono sotto i riflettori le emozioni, le ansie e le paure di questi adolescenti. E la ricetta funziona perfettamente. La narrazione si sviluppa in maniera lineare e lungo il cammino la tensione cresce intorno alle apparizioni del fantasma di Millie Jane Cobblepot e il suo diario, per raggiungere il suo apice nella conclusione del terzo capitolo: quando sembra che la situazione sia ormai chiara, emerge un nuovo strano personaggio che sembra collegato in qualche modo alla famiglia di Olive, e così tutto ricomincia con nuovi misteri, nuovi tasselli da trovare per completare il puzzle della sua vita. Gli autori sono altresì abili nella creazione e caratterizzazione del cast di comprimari che accompagnano lo sviluppo della trama. Questi stravaganti personaggi aggiungono colore e verve alla storia e, grazie al collegamento con l'universo di Batman, permettono di ampliare anche in direzioni sin qui inedite il mondo editoriale dell’Uomo Pipistrello.
A una narrazione così veloce, leggera e immediata si affianca una veste grafica altrettanto accattivante e capace di conquistare il lettore da subito. Le matite di Kerschel hanno un’impostazione che strizza l’occhio a quella dei manga, con le figure allungate, gli occhioni caratteristici e soluzioni espressive tipiche degli Shojo-Manga. Le tavole non hanno uno schema rigido, preferendo una struttura libera che permette all’artista di aumentare o diminuire il numero di vignette accompagnando così le varie fasi dello storytelling. I colori conferiscono ulteriormente un taglio giovanile all’impostazione di questo volume, con la scelta di tonalità forti e vivaci che spaziano da atmosfere ora oscure e dark, ora solari e solenni.In conclusione Gotham Academy è una serie anomala se guardiamo l'attuale linea editoriale della DC Comics, ma altrettanto riuscita e godibile dalla prima all’ultima pagina. Non ci sono cali di tensione né passaggi a vuoto in questo divertente e creativo progetto che ci sentiamo di consigliarvi vivamente.