Flatliners - Linea Mortale, la recensione
Senza la giusta dose di concretezza e senza un cast capace di ancorare la storia alla realtà, Flatliners è un Linea Mortale in balia della sua cretineria
La versione 2017 di Linea Mortale pompa tutte le componenti base del film: un gruppo di studenti di medicina (il cui docente è Kiefer Sutherland) vuole sperimentare cosa accada al cervello quando l’essere umano muore, per farlo induce la propria morte per rianimarsi dopo qualche secondo. Quest’esperienza di morte diventa quasi una droga che tutti desiderano sperimentare rischiando grosso. Una volta tornati però cominciano ad avere visioni, i loro peccati tornano ad infestarli e rischiano di ucciderli. In più rispetto all’originale stavolta, tornati dalla morte, gli studenti sono più intelligenti e si ritrovano abilità che prima non avevano (tipo suonare musica classica al pianoforte o risolvere in poco tempo il cubo di Rubik), dettaglio che poco ha a che vedere con il fine del film e difatti è totalmente superfluo.
Qui tutto questo manca. C’è solo la trama scema.
Niels Arden Oplev è il primo a non credere nemmeno per un momento alla possibilità di fare trarre da tutto questo un film che possa essere intelligente, scioglie le briglie alla storia e cavalca ad ampie falcate nell’assurdo fino a sbattere contro l’apertamente stupido, anche grazie ad un cast di attori più che mediocri tra cui non svettano Diego Luna ed Ellen Page (che in uno sforzo di gender swap inutile, perché non messo a frutto, ha il ruolo di Kiefer Sutherland). Oplev compie anche il grave errore di rappresentare l’al di là, cosa che l’originale non faceva mai, con la meno fantasiosa e più banale delle carrellate tra i ricordi e dello spazio immenso, come se questa potesse suggestionare davvero più del mistero di qualcuno che torna dalla morte senza averci capito molto.
Raggiunto ben presto il minimo sindacale dell’impegno nel realizzare qualcosa di unico e personale, Flatliners si assesta con comodità sul fondo del barile e lì rimane fino ai titoli di coda.