Emilio Salgari e i due bisonti, la recensione
Abbiamo recensito per voi Emilio Salgari e i due bisonti, realizzato dal Collettivo Nasone
Emilio Salgari e i due bisonti chiude il cerchio iniziato con il precedente volume, Emilio Salgari e l'acqua portentosa, come una sorta di secondo tempo cinematografico che si sviluppa in linea con quanto visto in passato. Il brossurato edito da Cyrano Comics viaggia infatti sugli stessi binari, confermando sia i principali punti di forza dell'esordio sia le debolezze più evidenti, e proponendo ai lettori una storia frizzante e leggera che impiega una piacevole mezz'ora, ma che allo stesso tempo lascia un po' di rammarico.
L'intera vicenda è un racconto fortemente sentito da parte dell'autore: la passione con cui narra le avventure rocambolesche dello scrittore italiano è palese, ma probabilmente l'eccesso di elementi straordinari all'interno di un calderone già pieno di fattori incredibili fa distogliere l'attenzione da Salgari, che diventa più spettatore che protagonista. La sensazione, al termine della lettura, è di aver letto una serie di buone idee ma, probabilmente, non sviluppate al massimo delle loro potenzialità.I personaggi e i relativi poteri, le macchine e la successione di pericoli tengono sempre alta l'attenzione del lettore, senza però conquistarlo mai del tutto. Complice, forse, un po' di fretta nel chiudere in poche tavole, il mancato approfondimento della storia è il vero limite del progetto.
Allo stesso modo, la successione dei diversi stili sulle tavole firmate da Andrea Bilancio, Giancarlo Brun (entrambi all'opera anche sul primo capitolo), Enrico Giusti e Michele Righetti non aiuta a dare un senso di unità e coesione a ciò che accade sulla scena, facendo pendere l'ago della bilancia ancora una volta verso la cornucopia di elementi e non verso il racconto uniforme. Ogni disegnatore, però, ha dei punti di forza che rendono gli episodi godibili; la copertina, ad esempio, è realizzata da Nicola Berdanelli e Andrea Bilancio, che ripropongono la stessa eleganza sfoggiata in occasione del precedente volume.Dato che in appendice è presente un racconto dedicato all'incontro tra Salgari e Sherlock Holmes, è auspicabile che, nel caso di un seguito che coinvolga l'investigatore più famoso del mondo, il Collettivo Nasone possa far tesoro di questa esperienza, riuscendo a ovviare alla frammentazione con una storia più omogenea, senza sacrificare la spensieratezza, la leggerezza e la cura editoriale.