Cannes 71 - Everybody Knows, la recensione
Concentrato sullo svelamento della polvere sotto il tappeto Everybody Knows è scritto come sempre benissimo ma stavolta sembra non andare da nessuna parte
Farhadi in realtà è un fenomenale giallista del dialogo e questa trama di un matrimonio in un piccolo centro che riunisce tutta la famiglia da diversi luoghi del mondo e durante il quale una di loro, una ragazza figlia della sorella della sposa (cioè di Penelope Cruz) sparisce. Non siamo in About Elly (film del 2009 di Farhadi) e la sparizione qui è molto concreta e poco metaforica. La ragazza è stata rapita e chi l’ha fatto chiede un riscatto. Solo che i soldi in questione non ci sono.
Questa trama, che a qualsiasi altro film basterebbe, in realtà è un pretesto per sollevare incertezze, livori, sospetti e segreti nelle vite dei coinvolti. Come in un film di Haneke il grande MacGuffin che dà il via a tutto serve per svelare come le ipocrisie della vita borghese possano crollare in un attimo, svelando un universo di polvere messa sotto il tappeto, di violenza e di soprusi che le buone maniere e le facciate nascondono. Però non siamo realmente in un film di Haneke, anche se sembra, e non c’è nessuna violenza nascosta.Sotto il tappeto di Everybody Knows ci sono intrighi da camera da letto e rivelazioni da feuilleton che non portano purtroppo a molto. L’idea di farci concentrare sul rapimento e sulle tecniche per ritrovare la ragazza mentre sullo sfondo avviene la vera storia (quella per l’appunto del retaggio del passato che torna a bussare alla porta) è ottima ma non è messa a frutto. Everybody Knows è un film realizzato allo stato dell’arte e scritto benissimo, in cui le rivelazioni arrivano al momento giusto e sono portate alle volte con una grazia fantastica (la maniera sommessa in cui Bardem ne fa una a sua moglie regge da sola una parte di film) ma oltre a raccontare bene la sua trama Everybody Knows non fa molto altro.
Il fatto di avere Cruz e Bardem, cioè due persone che sono unite nella vita reale, non è sfruttato, poiché i due personaggi non hanno un chimica particolare. Avere un genio della recitazione come Ricardo Darin (il protagonista di Il Segreto Dei Suoi Occhi e praticamente tutto quel che ci arriva dall’Argentina) e dargli un ruolo così blando poi è quasi un delitto. C’è insomma da ogni parte l’aria dell’occasione perduta. Uno dei migliori scrittori e registi al mondo non è riuscito stavolta a fare della sua ottima idea e delle sue ottime capacità di mettere in scena anche un ottimo film, non è riuscito a raccontare l’inconoscibilità della realtà o la tensione sotto la vita quotidiana o ancora la maniera in cui ci portiamo dietro il nostro passato, accompagnandolo ai rancori. Solo un intreccio, che è quello che fanno le soap: darci la storia senza un significato dietro.