Bloodshot Reborn vol. 4: Bloodshot Island, la recensione
Abbiamo recensito per voi il quarto volume di Bloodshot Reborn, di Lemire, Suayan, Giorello e Baron
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.

Dopo anni passati a soddisfare la sua sete di sangue, missione dopo missione, Ray Garrison ha spezzato il vincolo che lo teneva legato ai suoi creatori. Liberato dai naniti da Kay McHenry, la Geomante della Terra, ha iniziato una nuova vita in Colorado. Nonostante gli sforzi, però, il suo passato fatto di distruzione e morte è tornato prepotente, strappandolo dal suo esilio.
Nel nuovo appuntamento con Bloodshot Reborn, il protagonista si risveglia su un’isola tropicale deserta senza sapere come ci sia finito e in compagnia di altri suoi simili. Ogni giorno, Tank Man, Quiet Man, Cold Man e Viet Man devono scampare agli attacchi di una misteriosa creatura che hanno ribattezzato Angelo della Morte. Deathmate - questo il suo vero nome di battaglia - ha un solo scopo: ucciderli tutti. Mentre Bloodshot è impegnato in questa sfiancante avventura, l’ex agente Diana Festival continua a seguire la pista che la sta conducendo alle origini del Progetto Spirito Nascente.Si intitola Bloodshot Island il quarto volume - pubblicato in Italia da Edizioni Star Comics - dedicato al combattente dalla pelle bianca e gli occhi rossi. La serie scritta da Jeff Lemire è un crescendo di emozioni e colpi di scena scaturite dal nuovo status quo del protagonista. Dopo aver abbracciato per anni la morte nei panni di Bloodshot, Ray non è riuscito a difendere le uniche due donne che ha amato - la Geomante Kay e Magic - fallimenti che lo tormentano costantemente. Il tempo per analisi e approfondimenti, però, non c’è visto che sullo sfondo si muove una minaccia letale che richiede il massimo impegno.

Senza dubbio, ci troviamo di fronte a uno dei cicli di storie più riusciti della serie (insieme ai primi quattro numeri dell'originale) impreziositi dalle matite di Mico Suayan, il cui tratto realistico esalta tanto la componente dinamica del racconto quanto quella espressiva. La potenza plastica delle anatomie imprime velocità a vignette esplosive, mentre lo storytelling dell'artista cattura il tourbillion di stati d’animo attraverso primi piani intensi; il tutto completato dalle colorazioni di David Baron, attento ad esaltare il realismo del disegnatore di origini filippine senza appesantire le tavole.
Il finale aperto crea grandi aspettative per uno dei titoli Valiant più in forma, che imperterrito prosegue la sua marcia. Se volete affacciarvi su questo variegato universo narrativo, Bloodshot Reborn rappresenta senza dubbio un ottimo punto di partenza.