American Horror Story 6x02 "Chapter 2": la recensione
Secondo episodio di American Horror Story: il problema continua ad essere la distanza tra stile e contenuto
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Per un classico come la moglie che non viene creduta che viene abbandonato, ci troviamo di fronte a nuovi snodi già visti. La polizia che è inerme e non crede ai protagonisti, visioni orrorifiche, una bambina che un minuto dopo essere entrata in casa viene contattata da un fantasma. Nulla di male nel camminare nel solco di cose già viste, ma c'è una generale stanchezza nel modo in cui queste storie ci vengono veicolate attraverso interpretazioni più o meno credibili, dialoghi troppo generici (Cinemasins criticherebbe molto il cosiddetto "pronoun game"), situazioni ora random, ora blande, ora prevedibili.
Senza contare che, come detto già la scorsa settimana, lo stile particolare non rafforza la vicenda, non le dona maggiore realismo, casomai ostacola qualunque coinvolgimento. Le interviste a Lily Rabe e Andre Holland non sono mai realistiche, sono la recita che fa da contorno a una recita, è anche difficile immedesimarsi nella storia e convincersi che stiamo guardando le stesse persone. Idem per la ricostruzione, che questa settimana gioca addirittura con un flashback scaturito dal racconto di un filmato che i due protagonisti ricordano di aver visto! Intanto appare all'orizzonte il ricco cast dello show: Kathy Bates, Lady Gaga, Wes Bentley, Denis O'Hare.Da salvare un'inquadratura finale riuscita e vertiginosa: quel tipo di orrore incomprensibile e davvero sovrannaturale su cui la serie dovrebbe giocare piuttosto che su scritte violente sui muri che di orrorifico hanno poco. Non molto altro da aggiungere sulla puntata, se non l'idea, che dobbiamo tenere in considerazione, che tutto ciò che stiamo vedendo sia solo un'illusione, e che lo stile stesso sia parte di una recita più grande che risolverebbe i difetti visti fino ad ora. Improbabile, ma possibile.