Speciale Isao Takahata: Panda! Go, Panda! e Il Circo Sotto la Pioggia
Riscopriamo due mediometraggi diretti da Isao Takahata: Panda! Go, Panda! e Il Circo Sotto la Pioggia
Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.

Qualche anno fa, dagli archivi dello Studio Ghibli sono trapelati alcuni studi preparatori realizzati da Isao Takahata e Hayao Miyazaki per una serie televisiva basata su Pippi Calzelunghe, poi mai concretizzatasi.
L'autrice Astrid Lindgren, infatti, non concesse i diritti per l'adattamento, e i due registi ripiegarono su un altro romanzo europeo con protagonista una certa bambina che viveva tra le Alpi. I germogli di questo progetto non sono però del tutto scomparsi: non è difficile immaginare da dove vengano le trecce rosse di Mimiko, vivace ragazzina che abita assieme ad alcuni animali, protagonista dei due mediometraggi proiettati nei cinema giapponesi tra il 1972 e 1973, subito dopo il rifiuto della Lindgren.In Panda! Go, Panda! la nonna di Mimiko deve partire per un viaggio ed è preoccupata all'idea di lasciare a casa da sola la giovane nipotina. Quest'ultima, però, si dimostra da subito indipendente e presto trova la compagnia di due panda fuggiti dallo zoo. Il grosso Papanda diventa un surrogato del padre per l'orfanella, che a sua volta si prenderà cura del piccolo Pan come una mamma.
Il cartone animato è stato scritto da Miyazaki, che aveva lavorando con Takahata alla prima stagione di Lupin III; non a caso, alcuni elementi rendono il mediometraggio un precursore de Il mio vicino Totoro: il motivetto orecchiabile nella sigla, la presenza di una versione mignon della creatura più grande, il sorrisone e il comportamento di Papanda.Ne Il Circo Sotto la Pioggia, arrivato sui grandi schermi nipponici l'anno successivo, il cast si arricchisce di nuovi animali, a partire da un tigrotto che si intrufola in casa di Mimiko. La bambina e i due panda si impegnano a riportare il felino alla madre, raggiungendo la carovana del circo da cui è fuggito. La situazione si complica quando la cittadina viene colpita da un'inondazione (una piccola anticipazione dello tsunami di Ponyo sulla scogliera), fino ad arrivare a un finale rocambolesco a metà tra action e commedia, probabilmente derivato dall'esperienza maturata con le avventure del Ladro Gentiluomo.
I due mediometraggi da quaranta minuti ciascuno suggeriscono una struttura seriale: Mimiko e i suoi amici animali sarebbero stati perfetti per una serie televisiva ambientata in questo mondo bucolico.
La coppia composta da Takahata e Miyazaki avrebbe continuato a concentrarsi su protagonisti bambini, tra Heidi, Marco dagli Appennini alle Ande, Conan il ragazzo del futuro e Anna dai capelli rossi. Purtroppo, però, Mimiko venne accantonata dopo due sole avventure, ma la sua caratterizzazione avrebbe potuto benissimo sostenere una produzione più longeva...