Prima Games, chiude l'azienda e si perde anche un importante e nostalgico pezzo di cultura videoludica

Prima Games, azienda produttrice di guide strategiche, chiuderà nel corso della prossima primavera, e ci sentiamo un po' tristi di fronte alla perdita di un tassello di cultura videoludica

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È la storia più vecchia del mondo quella del digitale che annienta l’analogico, del vecchio che vince sul nuovo, la tecnologia sull’artigianato. Tra queste c’è anche l’eterna lotta tra la carta stampata e l’editoria online. Le riviste cartacee di videogiochi sono scomparse quasi del tutto, in favore di siti web e di YouTube, quegli stessi nemici che, col tempo, hanno sconfitto anche le bibbie dei codici e le guide strategiche. A questo proposito abbiamo appreso, non con un velo di malinconia e tristezza, che Prima Games chiuderà presto i battenti, e con l’azienda se ne andrà anche molto di un tassello importantissimo della cultura videoludica dei bei tempi andati.

Prima Games è stato infatti l’editore più importante di guide strategiche per videogiochi. Fondata nel 1990, l’azienda ha prodotto negli anni oltre 1400 volumi, con oltre 90 milioni di guide strategiche stampate. Nel 2005 introdusse la distribuzione digitale delle sue guide, per rimanere al passo con i tempi chiaramente, una mossa che col senno di poi non è servita a granché. Era effettivamente già strano che l’editore fosse rimasto in attività fino ad oggi, ma la notizia della chiusura fa comunque effetto.

Le guide strategiche, infatti, hanno rappresentato per una generazione di videogiocatori l’unico modo di scoprire i segreti dei loro videogiochi preferiti. Quello e il passaparola, che veniva a sua volta da qualcuno più informato, magari sempre per merito di una guida strategica o perché fortunato possessore di una costosissima e lentissima connessione a internet a 56k.

[caption id="attachment_191072" align="aligncenter" width="958"]Prima Games Prima Games ha anche sfornato edizioni limitate di pregio.[/caption]

Le guide erano bei volumi, ricchi di testo, che raccontavano anche per filo e per segno la storia del videogioco trattato. Ancora oggi, la serie di guide strategiche dei videogiochi della saga di Metal Gear Solid è tra i punti di riferimento per gli appassionati del titolo Konami, per esempio. All’epoca erano anche l’unico modo per poter osservare degli artwork in qualità decente, a volte completamente inediti. Ricordo la guida di The Legend of Zelda: The Wind Waker, che aveva delle illustrazioni bellissime mai viste fino a quel momento, e ben prima delle edizioni speciali e/o limitate che sarebbero arrivate con gli anni. Le mappe poi, super dettagliate e piene di riferimenti, a colori, che per la prima volta davano al giocatore la possibilità di avere una visione d’insieme del mondo in cui stava giocando, ancora una volta ben prima delle gigantesche mappe a schermo a cui oggi siamo ormai abituati. Ringraziavano i giocatori di The Legend of Zelda: Ocarina of Time, che per completare il Water Temple senza subire un esaurimento nervoso benedicevano quella carta stampata.

"Le guide strategiche hanno rappresentato per una generazione di videogiocatori l’unico modo di scoprire i segreti dei loro videogiochi preferiti"Al di là del fascino dell’oggetto fisico, del volume rilegato dedicato al proprio videogioco preferito che, con il tempo, si arricchiva anche di edizioni alternative e limitate, le guide strategiche sono uno degli ultimi baluardi del mondo dei videogiochi di una volta. È il progresso e, che ci piaccia o no, c’è poco da fare. È indubbio che, oggi, il valore della guida strategica risieda più nell’oggetto che nel contenuto in sé. Personalmente negli ultimi tempi ho acquistato una delle edizioni limitate della guida di The Legend of Zelda: Breath of the Wild (che però è di Piggyback), e quella di Super Mario Odyssey, perché mi piaceva il fatto che fosse quasi tascabil,e nel formato delle guide turistiche, a richiamare l’idea del viaggio dell’ultima avventura di Mario. Ma sono stati acquisti mossi più dalla volontà di avere l’oggetto, che il contenuto in sé, perché poi tra DLC ed aggiornamenti vari, le guide strategiche rischiano quasi di essere già vecchie al momento dell’uscita.

[caption id="attachment_191074" align="aligncenter" width="1045"]Prima Games The Legend of Zelda: Skyward Sword Le guide di Prima Games erano impaginate con grandissima cura[/caption]

Neanche GameFAQs, il celebre portale di soluzioni e trucchi per videogiochi, è mai riuscito a scalfire del tutto il valore della guida strategica negli anni. Ricordo però di aver scaricato tutti i dialoghi di Killer7 dal portale, perché un folle aveva redatto tutte le linee di dialogo del titolo di Suda51 per GameCube, un documento prezioso, visto che la nostra edizione del videogioco non era neanche sottotitolata. Ma a parte ciò, la guida strategica era sempre più affascinante, nonché migliore, perché era tradotta anche in Italiano.

YouTube ha sconfitto le guide strategiche e Prima Games. Il web è pieno di walkthrough di ogni tipo, contenuti costruiti spesso con una qualità sopraffina, con tanto di sovraimpressioni, zoom e ralenti per i momenti più importanti o delicati. Che sia la location di un segreto in una mappa di un open world, una particolare ricetta di crafting, la strategia per un boss o la combo del personaggio di un picchiaduro, basta cercare pochissime keyword su Google per avere la risposta in tempo zero. Il nuovo che avanza, quindi, con buona pace di Prima Games, degli altri editori, che dovranno in qualche modo rinnovarsi o faranno la stessa fine, e di chi ama l’odore della stampa fresca.

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