Golden Globes: certezze e polemiche

Nulla di nuovo ai premi della stampa estera di Hollywood, che conferma l'amore per le stelle del cinema. Grandi favoriti, The King's Speech, The Social Network e The Fighter, ma si sapeva. Ed è in arrivo una polemica tutta italiana?

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Fonte: Varie

L'elenco delle nomination ai Golden Globes 2011 è disponibile qui.

Mi sembra di aver già iniziato un commento sui Golden Globes in questo modo, ma la parola chiave per capire questo premio è: starfuckers. Quando c'è da scegliere chi votare, l'importante è sapere se è una star o meno e nel 90% dei casi il criterio viene rispettato, magari a danno di altri candidati più meritevoli.

Facciamo qualche esempio. Devi scegliere tra l'Halle Berry di Frankie and Alice (film passato inosservato) e la sconosciuta (ma acclamatissima a Cannes) Lesley Manville di Another Year? Bisogna pensare se mettere, nella categoria miglior film comico/musical, il criticatissimo (ma pieno di star) Burlesque o l'osannato Toy Story 3 (che tanto si può accontentare della statuetta di miglior cartone)? Seriamente, pensate ci siano mai stati dei dubbi?

Ma il peggio viene fatto con The Tourist e con il suo protagonista Johnny Depp, che riceve ben due candidature (una anche per Alice in Wonderland). Della sua prova nel film di Burton, posso dire che non è esattamente una delle migliori della sua carriera. Per quanto riguarda quella in The Tourist, lo scoprirò domani, quando capirò anche se la nomination alla sua collega Angelina Jolie dipende dalla bravura mostrata o da altro. Vi mentirei se dicessi di non avere un leggero sospetto...

Cose positive e che si differenziano da questa tendenza? La candidatura per Jacki Weaver come miglior non protagonista (ma sarebbe stata assurdo lasciarla fuori, visto che rischia di essere la performance dell'anno in questa categoria). Quella di Emma Stone come miglior protagonista comica per Easy A (ve ne abbiamo parlato pochi giorni fa, quindi è bello vedere che viene riconosciuto il suo talento). La nomination a L'illusionista come miglior cartone e quella a Red come miglior commedia. Poi, francamente, nulla per cui applaudire.

Non che tanti riconoscimenti a The Social Network mi dispiacciano (e spero di poter dire lo stesso per The Fighter quando lo vedrò). Ma certo di scelte coraggiose, come sempre per questo premio, non ce ne sono. D'altronde, queste candidature non ci dicono nulla che non sapevamo. I favoriti sono quelli (The Social Network, The Fighter, The King's Speech) e si sa che i Golden Globes fanno di tutto (ma ultimamente non riuscendoci) per dare l'impressione di influenzare pesantemente gli Oscar. E cosa di meglio che cercare di capire in anticipo come voterà l'Academy? Certo, per quanto riguarda The Tourist e Burlesque, si è preso una cantonata.

Di sicuro, non si può che notare la distanza (sempre esistente, ma quest'anno aumentata) tra film drammatici e commedie/musical candidati. Da una parte, Black Swan, The Fighter, Inception, The King's Speech e The Social Network, quintetto solidamente prestigioso. Dall'altra, Alice In Wonderland, I ragazzi stanno bene, The Tourist, Burlesque e Red, che sembra quasi uno scherzo. Spesso i Globes sono stati elogiati (anche dal sottoscritto) perché non sottovalutavano le commedie, ma se questa deve essere la selezione, forse bisognerà riflettere.

Qualche pensiero al volo, prima di arrivare alla questione scottante italica. Vedremo se l'idea (che continuo a trovare nefasta) di mettere Julianne Moore e Annette Bening, protagoniste di I ragazzi stanno bene, l'una contro l'altra nella categoria miglior attrice protagonista si dimostrerà vincente. Vero anche che, essendo le candidate più forti (Portman, Lawrence, Kidman) nell'altra cinquina, quella riservata alle interpreti drammatiche, una di loro dovrebbe spuntarla. Discorso simile (ma qui era inevitabile) nella categoria miglior attrice non protagonista, che vede due candidature per The Fighter, con Amy Adams e Melissa Leo. Qualcosa mi dice che la più contenta tra le due è... Helena Bonham Carter. Interessante invece come è stato snobbato 127 Hours, che non essendo commerciale come The Millionaire non ottiene gli stessi consensi (dell'ultimo film di Danny Boyle ne parleremo presto).

Capitolo Italia. Mi aspetto una bella polemica su Io sono l'amore che viene candidato al posto di Virzì. Usciranno nuovamente le voci di chi lo avrebbe voluto rappresentante italiano all'Oscar, magari attizzate da qualche dichiarazione di Luca Guadagnino (che già a settembre, all'annuncio di Virzì come portabandiera, non si era contraddistinto per grande sportività). Però, il discorso è semplice: i Globes sono i Globes, gli Oscar sono un'altra cosa. A dimostrarlo, qualche semplice statistica. Negli ultimi due anni dei rispettivi premi, tra le cinquine c'erano solo due titoli comuni (quindi, il 40%). Ancora meglio il confronto dei vincitori. Se andiamo a vedere quando a trionfare è stato lo stesso film, è avvenuto solo una volta negli ultimi otto anni (Mare dentro nel 2005). Quindi, si conferma una tendenza che vale anche per i premi di miglior film assoluto: Oscar e Golden Globes non vanno a braccetto.

Personalmente, continuo a pensare che Io sono l'amore non avrebbe convinto i giurati dell'Academy e i loro gusti, spesso discutibili (avrei un forte ripensamento solo se vedessi candidata agli Oscar Tilda Swinton, qui ai Golden Globes non è avvenuto). Detto questo, però, non posso che confermare i dubbi che avevo espresso solo pochi giorni fa sulla promozione de La prima cosa bella, con una presenza ridottissima di articoli sul film nei siti specializzati. Sarebbe interessante sapere esattamente cosa è stato fatto. Continuo a pensare che il film vada benissimo per i gusti dell'Academy, ma in queste cose funziona tutto come una campagna elettorale e se non ti fai vedere difficile ottenere i voti. Magari è il caso di sbrigarsi, perché la shortlist di nove titoli che si giocheranno le candidature all'Oscar non è certo lontana...

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