"Ci è voluto quasi un anno": il supervisore agli effetti di Beau ha paura parla di una delle sequenze più uniche
Il supervisore degli effetti speciali di Beau ha paura racconta alcuni aneddoti su una particolare scena del film
In seguito all'ultimo successo di Ari Aster, Beau ha paura, Screenrant ha intervistato il supervisore degli effetti speciali del film Alexandre Lafortune.
LEGGI: la recensione
Potete trovare l'intera intervista a questo link.
Racconta Lafortune:
Il corto di 8 minuti è stata la parte più difficile. La sequenza ha un look piuttosto specifico: ci sono animazioni, stop-motion, cel-animation...
Per quello che riguarda la preparazione della scena dice:
Abbiamo trascorso un mese solo nel creare la previsualizzazione di ogni sequenza del corto, a cominciare dagli storyboard, poi a calcolare le dimensioni dello studio. Era una cosa piuttosto tecnica, ma ci serviva per capire dove piazzare le cineprese: a quel punto potevamo dire alla troupe di costruire i set di una certa dimensione e poi, il giorno in cui si girava, dire agli operatori di fare ciò che avevamo progettato in previsualizzazione.
Quel che è certo è che si è trattato di un lavoro di squadra:
C'erano due teatri di posa e passavamo dall'uno all'altro. (...) Una volta che è stato girato è stato compito del team di FOLKS mettere tutto insieme, così giorno dopo giorno ricevevamo fotografie dei bozzetti per creare quel determinato look, e ricevevamo le animazioni da Joaquìn e Cristòbal (due animatori "piuttosto sperimentali" li definisce Lafortune in un altro momento dell'intervista ndr) e mettevamo tutto insieme. La maggior parte delle inquadrature hanno finito per essere composit 2D sui fondali, oppure 2.5D con un po' di proiezioni, altre volte stampavamo sull'immagine. Un'inquadratura invece era quasi tutta in computer grafica. Alla fine abbiamo unito tutto quanto, e ci è voluto oltre un anno: abbiamo girato a settembre dell'anno precedente e abbiamo finito a novembre.
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