Alien vs. Predator, uno sterminio di xenomorfi - 500 lire
Alien vs. Predator, l'ispiratissimo beat 'em up di Capcom del 1994
Due umani e due predator decidono di collaborare quando la costa ovest degli Stati Uniti viene devastata da un'invasione di xenomorfi. Un'orda di xenomorfi per la precisione, di vari tipi e taglie, da massacrare in ogni modo, picchiandoli, infilzandoli, tagliuzzandoli, crivellandoli, dandogli fuoco, secondo quanto a disposizione di Dutch Schaefer (solo somigliante ad Arnold Schwarzenegger), Linn Kurosawa, al Guerriero Predator ed al Cacciatore Predator. Ovviamente i quattro personaggi giocabili si inseriscono nelle classiche categorie del genere, ovvero quello fortissimo ma grosso e lento come un trattore (Schaefer), quello agilissimo e veloce ma con le manine delicate (Kurosawa) e due, in questo caso, vie di mezzo.
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Ciò che li distingue maggiormente però sono la mossa speciale a disposizione, il raggio delle prese e dei lanci e l'arma da fuoco: il feeling restituito da ogni singolo personaggio è veramente differente, il giocatore nei panni dei Predator tenderà ad un approccio dalla media distanza, utilizzando l'arma da fuoco per sfoltire e atterrare i nemici o per dargli il colpo di grazia, in quelli di Dutch picchierà come un fabbro nel corpo a corpo e utilizzerà gli schianti a terra, in quelli di Linn salterà da un lato all'altro dello schermo, cercando di padroneggiare il più ostico dei protagonisti.
"la varietà d'azione tra i personaggi esalta la struttura ludica"La teoria del picchiaduro a scorrimento secondo Capcom viene ovviamente fuori, ne conosciamo gli ingredienti, tanti oggetti da utilizzare, boss di fine livello grossi e arrabbiati, un livello di sfida tutto sommato onesto, che cresce in maniera regolarissima ma che impone al giocatore attenzione costante; la varietà d'azione tra i personaggi esalta tale struttura ludica, scacciando nell'angolino la potenziale ripetitività, eliminandola del tutto con un amico al proprio fianco. Ecco, l'unica cosa brutta di Alien vs. Predator è non avere modo oggi di goderne in maniera facile e legale, non ne esistono porting, né è contenuto in qualche collection, quindi le opzioni sono l'avere il cabinato (bellissimo quello originale, con tanto di logo della Weyland-Yutani) o affidarsi all'emulazione.[caption id="attachment_172129" align="aligncenter" width="600"] Da quegli zombi escono face hugger, ovviamente[/caption]
Anche grazie ad un'estetica che non lesina i toni crudi delle produzioni cinematografiche ispiratrici, con corpi mutilati, se non addirittura tagliati a metà, cadaveri dai quali sbucano fastidiosi face hugger, e che si permette anche qualche richiamo diretto di gran stile (uno dei boss è lo storico Power Loader che Ripley utilizza in Alien), una tecnica bidimensionale attenta al dettaglio ed una trama ovviamente per niente elaborata ma comunque narrata attraverso ben realizzate sequenze statiche Alien vs. Predator può essere considerato tra i grandi classici del genere, pur essendo meno noto di altri: è un mezzo delitto, a detta dello scrivente, perché non è poi molto distante dal riferimento assoluto del beat 'em up, Cadillac and Dinosaurs.