Star Trek: un prequel/sequel diverso ma fedele
In una lunga intervista Alex Kurtzman e Roberto Orci parlano della difficoltà di riaggiornare Star Trek in un kolossal moderno, e di quali cambiamenti hanno dovuto fare fare per ottenere questo...
Fonte: SciFi
"Il tono è stata una delle cose principali da considerare nel nostro film," spiega Kurtzman. "Certi elementi sembrano universali, sono presenti in tutte le forme di Star Trek (serie tv, libri e film, ndt), e abbiamo pensato che fosse necessario rappresentarli nella nostra versione. Ad esempio, il concetto che la crew del ponte della Enterprise fosse come una famiglia." Aggiunge Orci: "Non potevamo cambiare i caratteri specifici dei personaggi. Spock doveva essere Spock, Kirk doveva essere Kirk, Bones doveva essere Bones, Uhura Uhura, Scotty Scotty, Chekov Chekov. Il nostro problema è stato quindi pensare come si sarebbero comportati in situazioni inedite."
Una delle differenze rispetto alle tematiche originali della serie creata da Gene Roddenberry è l'ambientazione: "Nel mondo che abbiamo costruito noi," spiega Orci, "siamo più vicini al mondo attuale rispetto alla società terrestre utopica creata da Roddenberry [e che rendeva necessari gli alieni per creare i conflitti, ndt]. Questo non significa che non sia una società ottimistica, ma non penso che sia così utopica rispetto a quella che vediamo in altre forme di Star Trek. (...) Volevamo che il mondo dove inizia il nostro film - potete vederlo anche in alcuni trailer, dove Kirk guida un'auto - fosse così attuale da farvi credere, per un minuto, che il film sia ambientato al giorno d'oggi. Un mondo molto simile al nostro, quindi, ma che cammina verso quell'utopia."
Parlando dei personaggi, il cambiamento più importante che vedremo nel film riguarderà Kirk: non l'abbiamo mai visto così giovane, come spiega Orci: "La cosa bella di Kirk è che quando lo incontriamo la prima volta nella serie TV è già capitano. E' molto disciplinato, e sapendo che sarebbe andata a finire così abbiamo deciso di mostrare come ci è arrivato. E per fare questo abbiamo dovuto iniziare tutto mostrando il personaggio il più lontano possibile da quello che sarebbe diventato, ovviamente con dei punti in comune con il Kirk che conosciamo tutti: il Kirk che conosciamo è sempre brillante, senza paura, ha sempre avuto dei problemi con l'autorità (a meno che LUI non fosse l'autorità), aveva una libido decisamente sana e un grande senso dell'umorismo: tutti elementi che ritroveremo nel giovane Kirk."
Nel film, poi, vedremo ben due Spock: quello giovane, interpretato da Zachary Quinto, e quello del futuro, interpretato dall'indistruttibile Leonard Nimoy. Kurtzman spiega che nel film si è voluta esplorare maggiormente l'identità di Spock: "La cosa veramente interessante è il conflitto, mai esplorato a fondo, di un personaggio nato tra due mondi [è mezzo umano e mezzo vulcaniano], e diviso tra essi. Un territorio estremamente ricco per un personaggio che non ha ancora accettato quale delle due metà essere, sempre che debba farlo. Il film racconta questo gruppo di persone che diventa, pian piano, il gruppo di persone che conosciamo da decenni. Quindi anche Spock non poteva essere presentato con una completa realizzazione di sé: questo conflitto interiore sembrava ottimo, per cominciare."
Star Trek, diretto da J.Abrams e scritto da Alex Kurtzman e Robert Orci, uscirà l'8 maggio.
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