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Sciopero degli attori: SAG-AFTRA valuta "l'ultima, migliore e definitiva" offerta degli studios

Lo sciopero degli attori sta davvero per finire? Il sindacato valuta l'ultima, migliore e definitiva offerta fatta dagli studios

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Adesso o... mai più? Qualunque sciopero si conclude con la firma di un accordo, prima o poi. Dopo 114 giorni di mobilitazione, il sindacato che rappresenta oltre 160 mila attori di Hollywood è chiamato oggi a valutare quella che viene definita dagli studios dell'AMPTP la cosiddetta "ultima, migliore e definitiva offerta".

A rivelarlo lo stesso sindacato SAG-AFTRA con un comunicato a fine giornata:

Abbiamo ricevuto un'offerta dall'AMPTP, oggi, che hanno definito la loro "ultima, migliore e definitiva offerta". La stiamo rivedendo e valutando la nostra risposta nel contesto dei problemi critici affrontati dalle nostre proposte.

Va detto che non è la prima volta che gli studios fanno la loro "ultima offerta": nel caso non venga accettata, la trattativa potrebbe saltare, ma prima o poi le due parti tornerebbero nuovamente al tavolo. L'obiettivo è infatti sempre quello di trovare dei compromessi, e dopo tre mesi di sciopero quelli che sembrano perderci di più dal prolungarsi dello stop all'industria sembrano essere proprio gli studios.

Piuttosto, la serietà della situazione potrebbe essere valutata dalla presenza alla riunione di oggi non solo dei CEO di Netflix (Ted Sarandos), Disney (Bob Iger, assieme a Dana Walden e Alan Bergman), NBCUNiversal (Donna Langley) e Warner Bros. Discovery (David Zaslav), già coinvolti da alcune settimane nelle trattative. Erano infatti presenti i rappresentanti di tutte le major storiche di Hollywood, quindi anche Paramount (Brian Robbins) e Sony (Tony Vinciguerra), assieme ad Amazon (Jennifer Salke) e Apple Studios (Jamie Erlicht e Zack Van Amburg).

Secondo quanto riportano le voci catturate da Deadline, il pacchetto proposto dagli studios include il più alto incremento nei compensi minimi garantiti da oltre 40 anni, più importanti bonus per film e serie tv in streaming in base al loro successo. Inoltre, sembra che gli studios abbiano "ceduto" su tutte le richieste si protezione dall'utilizzo indiscriminato dell'Intelligenza Artificiale, in cambio della rinuncia da parte degli attori a farsi pagare una percentuale sugli abbonamenti alle piattaforme streaming. Sembra addirittura che Ted Sarandos di Netflix abbia detto ai leader del sindacato: "Non vi siamo semplicemente venuti incontro, siamo letteralmente venuti dalla vostra parte".

Nonostante la proposta sembri serissima e definitiva, ci vorrà del tempo perché i leader del sindacato la valutino e decidano se accettare o meno: ne va di questioni vitali per gli attori, perché ciò che verrà firmato oggi varrà per tre anni, e ciò per cui si rinuncerà a lottare oggi difficilmente potrà essere ottenuto al prossimo rinnovo contrattuale senza il sostegno di una simile mobilitazione.

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