Robin Williams e la battaglia con la malattia, il ricordo del figlio Zak: "Quello che vedevo era frustrazione"
In quello che sarebbe stato il suo settantesimo compleanno, Robin Williams è stato ricordato da uno dei suoi tre figli, Zak...
Nelle ore scorse uno dei suoi figli, Zak, l'ha ricordato con un tweet, che vi proponiamo qua sotto, e con un intervento al podcast The Genius Life in cui ha parlato anche della battaglia che suo padre ha condotto contro i terribili effetti debilitanti della malattia che lo spinse al suicidio, una patologia neurodegenerativa chiamata demenza da corpi di Lewy.
Today would be 70. Missing you especially much today. Love you always evermore. pic.twitter.com/Evc7uW48eS
— Zak Williams (@zakwilliams) July 21, 2021
Zak Williams spiega:
A gennaio, in occasione dell’uscita nel Regno Unito del documentario Robin’s Wish (guarda qui il trailer), la moglie di Robin Williams, Susan Schneider Williams, è tornata a parlare della malattia che aveva fatalmente colpito il marito: la demenza con corpi di Lewy.Si tratta di un male devastante, che condivide con la malattia di Parkinson (di cui l’attore credeva di essere affetto) il sintomo del tremore. I corpi di Lewy sono grumi anomali di proteine che si riuniscono nelle cellule del cervello e sono responsabili per il 10-15% dei casi di demenza. Il medico che ha condotto l’autopsia sul corpo dell’attore ha trovato un numero sorprendentemente alto di corpi di Lewy. Il suo cervello era in uno stadio avanzatissimo della malattia, che non era però stata diagnosticata.Quello che vedevo era frustrazione. Ha attraversato qualcosa che non combaciava perfettamente con l'esperienza di molti malati di Parkinson e penso che per lui sia stato durissimo. Era frustrato da problemi di concentrazione, c'era tutta una serie di questioni che aveva a che fare col come si sentiva anche da una prospettiva neurologica. Non si sentiva a suo agio. Quelle medicine che prendeva non erano una passeggiata. Erano molto pesanti da sostenere, mentalmente e fisicamente. E io non potevo fare altro che provare empatia, sentirmi frustrato per lui. È una malattia che ti isola anche se sei circondato dalla tua famiglia e dalle persone che ti vogliono bene. È stato... non vorrei dire un breve periodo perché, in realtà, è parso estremamente più lungo di quanto non fosse perché, per lui, è stato segnato da una intensa frustrazione.
Trovate maggiori dettagli in questo nostro articolo.