Punisher 2099: Nadler e Thompson tra nostalgia e innovazione coraggiosa
Punisher 2099 vuole essere sia una celebrazione del passato che una critica sociale e una storia in stile Warren Ellis: parola di Nadler e Thompson
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
Il ritorno in scena del Punitore del futuro è affidato alle cure narrative di Zac Thompson e Lonnie Nadler per le matite di Matt Horak e Eoin Marron.
Nadler - Anche se io e Zac abbiamo fatto esperienza in merito alla costruzione di un mondo con Age of X-Man, essere chiamati a partecipare a questa riproposta del 2099 assieme a gente come Gerry Duggan e Chip Zdarsky ci ha un po' intimiditi, perché sono gli scrittori che ammiriamo da anni. È stato un momento surreale quando abbiamo realizzato di essere attorno al tavolo a progettare storie con gente di quel calibro.
Allo stesso tempo si tratta di un'esperienza esaltante, perché la passione che ognuno portava nelle proprie storie era palpabile. Era chiaro che tutti noi volessimo ridefinire il futuro della Marvel e aggiornare l'Universo 2099 perché potesse parlare di temi più contemporanei, allontanandosi dall'estetica puramente cyberpunk e dai topoi originali, per approdare a contenuti più moderni. Sono un grande appassionato di fantascienza e poterla fondere con il mio amore per gli eroi Marvel è grandioso.Thompson - La gran parte di quel che abbiamo deciso durante le riunioni con gli altri autori riguardava la storia più ampia che avrebbe abbracciato tutti gli speciali e come i singoli personaggi ne avrebbero fatto parte. Tutti avevano idee interessanti su come modernizzare il 2099, pur conservandone gli elementi che lo hanno portato al successo anni fa.
Quindi, sotto molti aspetti l'operazione è una celebrazione del passato tramite una narrazione che parla di futuro. Non succede spesso di poter creare un mondo intero assieme ad alcune delle migliori menti del Fumetto, e non abbiamo sottovalutato questa opportunità. Tutti gli elementi, dal design urbano al cyberspazio, sono passati attraverso un processo di modernizzazione, durante gli incontri. I fan impazziranno quando vedranno le soluzioni che abbiamo trovato.
Un 2099 diverso in maniera sorprendente, più realistico e coerente, progettato per accogliere le domande, le paure e gli ideali di oggi, non quelli di trent'anni fa. Nadler e Thompson dicono di aver trattato i temi della fluidità sociale, della dipendenza dalla tecnologia e della corruzione del sistema. Trenta pagine di storia a fumetti che, non nascondono, si ispirano molto al lavoro di Warren Ellis.
Thompson - Volevamo anche parlare di controllo: che cosa succede quando ogni azione è monitorata e registrata? Dato quel che succede oggigiorno alla nostra privacy, nelle mani dei giganti della tecnologia, sembra logico pensare che in futuro le cose non cambieranno direzione. Ci interessava indagare che ne è della sorveglianza delle persone quando diventa sotterranea, quando tutti guardano la vita degli altri per tutto il tempo. Che fai in un mondo in cui ci sono occhi ovunque? E come cambia, in tal senso, la percezione delle forze di polizia? E quella di Punisher? Come cambia l'idea di vendetta che lui incarna?
Nadler e Thompson si dicono grandi fan dell'Universo 2099 sin da ragazzini. Per il primo, la fascinazione è nata con il bellissimo costume di Spider-Man 2099, ma è con le storie del sopracitato Ellis per Doom 2099 che è nata la passione. Lo sceneggiatore britannico riuscì a trasformare un'incarnazione futuribile di un personaggio arcinoto come il Dottor Destino in qualcosa di unico e coraggiosissimo per gli standard Marvel, e i due sceneggiatori hanno tentato di recuperare proprio questo spirito.
Nadler - Raccontare storie di Punisher in un'epoca in cui il possesso delle armi in America crea tutti questi problemi non è semplice. Ma credo che Matt Rosenberg abbia detto meglio di chiunque altro che il personaggio, molto semplicemente, ha torto. Quel che fa è sbagliato. Quindi, l'interrogativo che ci siamo posti è come sarebbe diventato tra ottant'anni.
Come ha a che fare con la violenza? Come appaiono le sue punizioni nel futuro? Chi davvero le merita e chi dovrebbe esserne escluso? E che contorni assume il concetto di vendetta? Dovevamo trovare un equilibrio tra tutti questi interrogativi e una storia che rappresenti il personaggio di Punisher.
Thompson - L'albo si regge proprio su questo. Io e Lonnie abbiamo passato un sacco di tempo a definire il modo in cui avremmo aggiornato il personaggio e i suoi ideali assicurandoci anche di catturarne lo spirito fondamentale. Il risultato è qualcosa che nessuno si aspetta, probabilmente, ma che dice molto di quel che noi crediamo stia succedendo nella società del Nord America.
La gioia e l'attrattiva più grande nel dar vita a questa storia? Per Lonnie Nadler la possibilità di raccontare storie di fantascienza all'interno del contesto Marvel, che, a suo modo, ha più a che fare con il genere fantastico, contrariamente a quel che molti credono. Le storie targate 2099, infatti, trattano un'idea di futuro possibile che di solito non si trova nelle avventure della Casa delle Idee.
Per Thompson, invece, la cosa migliore è la possibilità di riprendere gli elementi delle storie 2099 originali e proporle a un pubblico completamente nuovo.
Nadler - In questa storia vedrete volti familiari, idee e linguaggi che conoscete, ma anche un sacco di roba nuova. Ci sono parecchie strizzate d'occhio che i vecchi fan noteranno, ma, come dicevo, la nostra preoccupazione principale era condurre il personaggio verso una nuova direzione, che potesse rappresentare una concezione futurista dell'eroismo Marvel.
Thompson - Aspettatevi grandi sorprese! Abbiamo giocato con le aspettative del pubblico per tentare di stupire sia i vecchi che i nuovi fan. Avrete per le mani sia una celebrazione del 2099 sia un passo coraggioso verso l'avvenire della Marvel. Non avete mai letto un fumetto come questo, e non vediamo l'ora che la gente dia un'occhiata alla nostra follia fantascientifica. Le pagine sono davvero ricchissime di contenuti.
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