Marvel: Ryan Stegman vuole che Absolute Carnage sia un fumetto da nascondere ai genitori

Ryan Stegman parla delle difficoltà e delle gioie di disegnare la miniserie-evento Absolute Carnage, scritta da Donny Cates

Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.


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Spoiler Alert
Ryan Stegman si è scoperto disegnatore horror, come ha già raccontato e vi abbiamo riportato, grazie a Venom e alle storie del personaggio scritte da Donny Cates. Ora è messo alla prova da Absolute Carnage, non solo perché si tratta di un vero e proprio evento Marvel, che coinvolge personaggi importanti, ma perché l'asticella del terrore si alza continuamente quando c'è di mezzo il folle e terribile Cletus Kasady. Mai così potente, mai così spaventoso.

Stegman ha recentemente parlato di come si è approccio al progetto, ed ecco le sue dichiarazioni più interessanti:

Absolute Carnage #1, copertina di Ryan Stegman

Sono sempre incline a utilizzare dei neri molto pesanti e molte ombreggiature, cosa che faccio ancor più in questo caso. O forse dovrei dire che sto semplicemente facendo ciò che mi fa sentire a mio agio. Per me la cosa meno facile è dover limitare questa tendenza, a volte, nei momenti più leggeri della storia. Quando Donny mi fa disegnare un momento importante, che dovrebbe essere spaventoso, cerco sempre di centrare il bersaglio, perché tutta la trama dell'evento rischia di non reggere se la drammaticità dei singoli istanti non arriva ai lettori. Perciò, quando mi alza la palla sopra il canestro, voglio essere sicuro di fare una schiacciata.

Dal punto di vista artistico, credo che queste storie siano tra le meno faticose e più divertenti che abbia mai disegnato. La parte difficile è legata al fatto che il primo numero contava sessanta pagine. Si tratta di un progetto che sai quando inizia ma non quando finirà, in termini di tempo di lavoro. Quando sei circa a metà, dai un'occhiata a quel che hai fatto e hai l'impressione che vederne il fondo sia impossibile. E sai che non arriverai a vederlo compiuto prima di sei mesi, complessivamente.

Quando il primo numero di Absolute Carnage è finalmente uscito, ho provato una delle più grandi sensazioni di sollievo della mia vita. Ho disegnato questa storia in apnea e ho l'impressione di aver sempre avuto la percezione che sarebbe stata qualcosa di bello, tuttavia a me e Donny è salita un po' l'ansia una volta arrivati al dunque. Poi le recensioni hanno iniziato a uscire e c'è stato un lungo sospiro di sollievo. Ho anche bevuto un po' troppo, quella sera.

Io e Donny ci siamo trovati sin da subito. Adoro lavorare con lui, si è creata una specie di simbiosi - scusate la battuta - tra noi. Lui mi capisce e viceversa. E questo dall'inizio. Il nostro metodo si è evoluto, nel senso che lui ora è ancor meno rigido nelle sceneggiature. L'altro giorno abbiamo viaggiato in treno assieme, dal Connecticut a New York: io disegnavo e lui scriveva. A un certo punto mi ha chiesto se per la scena che stava sceneggiando potesse limitarsi a indicarmi l'inizio e la fine, lasciando che io decidessi cosa succedeva nel mezzo. Ed è una cosa divertentissima, per me. Avrebbe potuto continuare a darmi indicazioni, ma sa che io so raccontare per immagini cose interessanti, quindi non ne valeva la pena.

Absolute Carnage #2, anteprima 02

Spesso ho avuto l'impressione che le tavole di Absolute Carnage rischiassero di esagerare un po' con i toni horror, ma mi son sempre detto che sta agli editor decidere. Se dovessi spingermi troppo in là, me lo direbbero e aggiusterei il tiro. Ma per ora mi hanno lasciato volare con le mie ali, cosa di cui li ringrazio. Questo è il modo in cui mi piace lavorare: lo faccio sempre pensando al fatto che saranno dei ragazzini a leggerli, e non vorrei mai risultare paternalista. Voglio che comprino questi fumetti e li nascondano ai genitori proprio perché le immagini sono quasi al limite del terrore.

Un tempo ero tentato di inchiostrarmi da solo, ma poi ho conosciuto J.P. Mayer e gli ho visto fare quel che avrei voluto realizzare io, ma molto meglio. Frank Martin... ho chiesto di avere lui come colorista su un sacco di progetti perché sapevo che sarebbe stato perfetto per me. Quando finalmente mi hanno concesso di lavorare con lui, vederlo in azione è stato semplicemente pazzesco. Penso che terremo unito questo team ancora a lungo.

Mi sto davvero divertendo a disegnare questo nuovo Carnage perché... be', perché è nuovo. Ho disegnato Venom e Spider-Man per parecchio tempo, ma devo dire che i dialoghi che Donny scrive per Peter lo rendono davvero una gioia da disegnare. Sono sempre entusiasta quando lo ritraggo in Absolute Carnage.

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Fonte: Newsarama

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