5 cm al secondo, la recensione del film
Arriva nei cinema italiani 5 cm al secondo, il secondo lungometraggio animato di Makoto Shinkai
Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.
Lo straordinario successo di Your Name ha fatto conoscere Makoto Shinkai a una fetta di pubblico occidentale che non aveva mai visto i suoi precedenti lavori, mentre erano ben noti agli appassionati di animazione giapponese da circa una ventina d'anni. Non stupisce dunque il recupero delle opere del regista nipponico a cui stiamo assistendo: dopo il film d'esordio Oltre le nuvole, il luogo promessoci, Dynit e Nexo Digital portano in questi giorni nei cinema italiani il secondo lungometraggio, 5 cm al secondo
Il capitolo dei fiori di ciliegio racconta la storia di Takaki e Akari, due amici d'infanzia che sono costretti a separarsi una volta concluse le elementari; continueranno a scriversi lettere accorate fino all'adolescenza, ma l'ennesimo trasloco sembra destinato a separarli per sempre. I ragazzi decidono così di affrontare un lungo viaggio in treno per incontrarsi un'ultima volta, prima che la distanza tra loro diventi decisiva.
"Raccontato con la grande sensibilità che negli anni ha reso Shinkai tanto amato da pubblico e critica."Nell'episodio che dà il titolo al film, Takai è ormai adulto e cammina per le strade di Tokyo continuando a pensare al suo primo amore. Davanti a un passaggio a livello, mentre scorrono davanti a lui i vagoni di un treno, il ragazzo ha l'impressione di rivedere Akari, e forse un nuovo incontro tra i due potrebbe cambiare ogni cosa...
Spazio e Tempo rappresentano i grandi ostacoli che impediscono ai protagonisti di raggiungere la felicità: questo viene raccontato con la grande sensibilità che negli anni ha reso Shinkai tanto amato da pubblico e critica. A livello tecnico, in questo secondo progetto è già possibile rilevare il grande realismo degli scenari, tratteggiati con un'enorme cura per il dettaglio, nei paesaggi e negli oggetti; lo stesso purtroppo non si può dire dele animazioni dei personaggi, limitate dallo staff ridotto con cui il regista ha lavorato nei primi anni della sua carriera e da un character design ancora immaturo, che rende meno immediato il processo di empatia con i protagonisti.
5 cm al secondo approda ai cinema italiani accompagnato da Crossroads, un cortometraggio di soli due minuti che può essere considerato a tutti gli effetti una "prova generale" di Your Name, per via della trama e di alcune soluzioni grafiche adottate. Non capiamo però perché sia stato proiettato in lingua originale con i sottotitoli: tenendo conto della brevità dell'opera e della distribuzione su scala nazionale, si sarebbe potuto affrontare il minimo sforzo produttivo di doppiarne i pochi dialoghi.