Head Lopper vol. 1: L'isola ovvero una piaga di bestie, la recensione

Abbiamo recensito per voi il primo volume di Head Lopper, serie Image Comics di Andrew MacLean

Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.


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L’abbiamo ripetuto spesso nel recente passato: il fantasy sta vivendo una stagione di grande rinnovamento che l’ha riportato prepotentemente sotto le luci dei riflettori. Indubbiamente, il successo dell’adattamento cinematografico di Il Signore degli Anelli ha segnato il punto di svolta per un genere che oggi, accogliendo al suo interno molteplici influenze, si presenta più solido che mai. Nel mondo del Fumetto diverse sono le opere che hanno recepito questo cambiamento, e tra queste non possiamo non citare quel piccolo capolavoro che è Head Lopper, serie Image Comics firmata da Andrew MacLean.

La vicenda narrata dall’autore americano è incentrata sulla figura di Norgal il Mozza Teste, un omaccione armato di un’imponente spada con la quale riesce sempre a tener fede al suo soprannome. Accompagnato dalla testa recisa di Agatha la Strega Blu, il protagonista giunge nel Regno dell’isola di Barra, chiamato a uccidere le mostruose creature che lo devastano, rovinando gli affari. Ben presto, le gesta eroiche di Norgal vengono notate dallo Stregone della Palude Nera, il quale, manipolando i suoi servi, è intenzionato ad arrestare il suo cammino e a sottrargli un magico oggetto.

È evidente che lo sviluppo di Head Lopper segue un filone classico vicino ai racconti di Conan il Barbaro ideati da Robert E. Howard; a ben guardare il protagonista di questa storia, le similitudini con l’eroe hyboriano non sono poche: portamento fiero, metodi bruschi ma risolutivi e iconoclasta convinto che la magia non esista e che tutto ciò che l’acciaio colpisce possa essere ucciso. In questa prima fase, il personaggio risulta bidimensionale e si conosce poco circa le sue motivazioni e le sue origini, ma non si può restare indifferenti al magnetismo dei suoi modi, al suo essere un inarrestabile condottiero.

Nella tradizione del sword and sorcery, MacLean ci accompagna in un viaggio tra ambientazioni esotiche popolate da personaggi affascinanti: dal sovrintendente Servin Lulach alle sorelle Streghe, dalla Regina Abigail al suo defunto marito Re Aaron, tutti sono protagonisti dell’avvincente messa in scena che, esasperando le peculiarità dei topoi del genere, crea un contrasto tra suggestioni parodiche e puramente epiche. In tal senso, lo stile ipersintetico di MacLean è perfetto per rendere al meglio questa contrapposizione e mantenere in bilico il racconto tra le sue molteplici anime.

Il risultato è un’opera fresca e divertente che ha il potere – non sapremmo definirlo altrimenti – di condurci in una dimensione fuori dal tempo, dove viviamo un’avventura ricca di colpi di scena, cattivi da sconfiggere e bestie da uccidere in un susseguirsi di grandi emozioni. Si ride di gusto per i siparietti conditi da black humour tra Norgal e Agatha, ci si dispiace per alcune scene particolarmente strazianti e si resta a bocca aperte di fronte a giganteschi mostri che animano le pagine di questo splendido volume.

Se opere come Rumble o Birthright hanno il merito di aver portato il fantasy in un contesto urbano accattivante, Head Lopper riprende i dettami dei grandi maestri del genere e li declina con un gusto moderno che conquista in maniera analoga. Giunti al termine di questo primo volume, la voglia di leggere il prossimo capitolo dell’epopea di Norgal il Mozza Teste è tanta. Per fortuna, è già uscito.

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