Rogue & Gambit: Anello di fuoco, la recensione

Abbiamo recensito per voi Rogue & Gambit, miniserie di Thompson e Pérez raccolta in volume da Panini

Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.


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Rogue & Gambit #3, copertina di Kris Anka

Ah, l’amore! “Questo folle sentimento che più fa buio e più torna da me”, cantavano i Formula 3; un concetto che può essere esteso anche ai super eroi. A poco valgono magnifici poteri: di fronte all’assenza di regole dell’amore restano tutti disarmati, in balia degli umori e dei sentimenti altrui. Tra le pagine degli albi Marvel, è emblematico il caso di due degli X-Men più amati: Rogue & Gambit; tra ardenti incontri e inaspettati tradimenti, svariati sono stati i colpi inferti alla loro relazione, che, dura a morire, torna ora al centro di una splendida storia firmata da Kelly Thompson (Hawkeye) e Pere Pérez (Deadpool Unleashed).

Raccolta in un brossurato da fumetteria da Panini Comics, questa miniserie - impreziosita dalle splendide copertine di Kris Anka (Runaways) - rappresenta il più sentito omaggio che si possa riservare a una coppia del Fumetto: nelle oltre cento pagine di Anello di fuoco, la Thompson, partendo da un incipit supereroistico convenzionale, si lancia in una retrospettiva sui due mutanti appoggiandosi all'intera epopea dei Figli dell’Atomo con un mirabile e funzionale uso della continuity.

Dopo le peripezie con gli Incredibili Avengers, Anna Marie e Remy LeBeau si ritrovano allo Xavier Institute, ora guidato dalla preside Kitty Pryde, e senza troppi indugi vengono inviati sull’isola Paraíso per indagare sulla misteriosa scomparsa di alcuni mutanti. La location risulta appetibile non solo per lo scenario da cartolina – un esclusivo resort circondato da un mare cristallino – ma anche per l’allettante promessa fatta dalla Dottoressa Grant, a suo dire capace di liberare qualunque ospite della struttura dal proprio trauma. Quale migliore occasione per appianare divergenze e fugare incomprensioni di una missione mascherata da una bella vacanza, con tanto di terapia di coppia?

Rogue & Gambit #5, copertina di Kris Anka

Quella imbastita dalla Thompson è una vicenda che mescola sapientemente siparietti (esilaranti le reciproche scenate di gelosia), sequenze passionali e una sana componente action che non può mancare in un fumetto degli X-Men. Al di là di questi elementi magistralmente gestiti, quello che colpisce è però l’enorme sensibilità con la quale la scrittrice statunitense tratta la relazione, la quale è al centro di una vicenda costellata di flashback ideati per riviverne i momenti chiave: dal primo, ambiguo incontro tra i protagonisti a quella che sembrava essere la loro rottura definitiva.

Pur restando fedele alla caratterizzazione originale dei personaggi, la Thompson tratteggia figure dotate di grande umanità che si mostrano in tutte le loro debolezze. Non bisogna essere degli X-fan veterani per farsi catturare da queste pagine, ma chi ha seguito il tira-e-molla tra la bella rubapoteri e il cajun sin dai primi anni Novanta non potrà che leccarsi i baffi davanti al lavoro di fino operato dalla sceneggiatrice, la quale riesce a dare omogeneità a un numero incredibile di sottotrame slegate tra loro.

Questa inedita operazione di revisionismo amoroso non viene svilita da Pérez, autore di una prova di assoluto valore: in perfetta sintonia con la delicatezza e la vivacità dei testi della Thompson, l’artista spagnolo cattura le tante sfumature del racconto e le traduce in tavole di grande impatto, in cui tanto i primi piani quanto le anatomie sprigionano una girandola di emozioni.

Rogue & Gambit #2, copertina di Kris Anka

Lo storytelling preciso di Pérez produce fantastiche splash page attraverso le quali ci fa rivivere indimenticabili sequenze del passato così come situazioni strampalate che avevamo rimosso, adattando il suo stile ai character design dell'epoca e dimostrando grande versatilità. Quello tra i due autori è un connubio perfetto per definire nel migliore dei modi un progetto che mescola le adrenaliniche atmosfere spionistiche alla base della missione agli elementi da soap opera che la fanno da padrone.

Rogue & Gambit: Anello di fuoco è una lettura intensa, una miniserie che coglie meglio di qualunque altro titolo Marvel il concetto alla base dell'iniziativa Legacy (onorare il passato con le innovazioni del presente) e che ben più delle attuali testate mutanti conquista il lettore con un mix di azione, sensualità e romanticismo.

Il merito va ricercato in particolare nei testi della Thompson, capace di far emergere i sentimenti dei protagonisti in maniera onesta e tramite dialoghi di un'umanità spiazzante; il tutto mettendo ordine in una continuity decennale costellata da incoerenze e contraddizioni, come se queste fossero state frutto di una relazione dannatamente complicata, piena di alti e bassi (perciò credibilissima) e non di una mancata coordinazione editoriale. Applausi.

Chissà che Rogue e Gambit non si rendano finalmente conto che è tempo di lasciarsi alle spalle le paure per vivere completamente “questa lunga storia d’amore”. Certamente sarà difficile trovare un punto d'incontro migliore di questo appassionante fumetto, che ci ha ricordato quanto può essere bello leggere una storia degli X-Men.

Rogue & Gambit #1, anteprima 01

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