Infinity Countdown, la recensione
Abbiamo recensito per voi Infinity Countdown, evento cosmico Marvel pubblicato da Panini Comics
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.
Chi segue le pubblicazioni della Casa delle Idee edite da Panini Comics sa che, dopo la rinascita del Multiverso a seguito di Secret Wars, le Gemme dell’Infinito hanno fatto il loro ritorno tra le pagine di Marvel: Legacy in uno stato ancora grezzo, con poteri e colori differenti dalla loro incarnazione più nota (ma aderenti alla loro controparte filmica); nel corso degli ultimi mesi, ne abbiamo appreso la collocazione e i nuovi possessori, ben consapevoli che presto o tardi sarebbe comparso sulla scena l’essere che ha incontrovertibilmente legato la propria esistenza a questi artefatti cosmici: Thanos.
La casa editrice modenese ha proposto la storia portante del progetto in sei brossurati quindicinali da edicola: nel primo, grazie all'arte di Mike Allred, abbiamo assistito alla rinascita di Adam Warlock, il quale ha stretto un patto nientemeno che con Kang il Conquistatore; nei restanti hanno trovato posto l'altro preludio e i cinque capitoli della vicenda, oltre a una miniserie tie-in con protagonista Darkhawk.
Thanos radunò le Gemme. E ora la storia sta per ripetersi.
Nella frase pronunciata da Kang troviamo il senso dietro all'intera operazione. A seguito del successo al botteghino di Avengers: Infinity War, la Marvel ha deciso di creare un nuovo evento cosmico a fumetti (aggiungendo una "s" al titolo del film, a sua volta ispirato alla Trilogia dell'Infinito di Jim Starlin) per capitalizzare l'attenzione mondiale sui suoi eroi in versione cinematografica. Il modo in cui ha deciso di arrivarci, dal varo di Legacy fino alla miniserie in oggetto, è però coerente con quanto raccontato nelle storie cartacee degli ultimi anni. Ogni singolo tassello trova il proprio posto in questa epopea, il che accresce l’interesse del lettore - in particolare quello che segue un po' tutte le serie Marvel - e crea notevoli aspettative.
Lo spettro emozionale di Infinity Countdown è il medesimo sfruttato da Duggan sulle pagine di All-New Guardians of the Galaxy; non a caso queste storie nascono come arco narrativo di quella pubblicazione - prematuramente chiusa per scarse vendite - e solo in seguito sono state messe in vetrina dalla Marvel in forma di miniserie a se stante, addirittura presentate come capitoli di un evento cosmico. Tutto ciò, purtroppo, traspare nel corso della lettura, che per larghi tratti dà la sensazione di essere un "semplice" storyarc dedicato ai Guardiani della Galassia arricchito per l'occasione (due prologhi, svariati one-shot, due miniserie tie-in e alcune tavole di Mike Deodato Jr. che rimandano alla saga successiva). Preludi su preludi, countdown su countdown.
Detto ciò, i diversi colpi di scena e gli stravolgimenti di status quo al centro della storia fanno il loro dovere, restituendoci dei personaggi pronti a giocarsi il tutto per tutto per arrestare la sogghignante minaccia che aleggia sopra loro. Tra gag spassose e drammi esistenziali, in puro stile Marvel, Duggan è bravo a gettare nel calderone ulteriori elementi cosmici, i quali concorrono ad ampliare il fascino del suo lavoro nel contesto spaziale della Casa delle Idee: colpiscono lo spirito di sacrificio di Warlock, la follia di Ultron, lo stoicismo di Silver Surfer e l’imponente presenza di Galactus, tutti ingredienti che rendono l'esperienza di lettura più che piacevole.
Buono anche il contribuito dei due principali artisti coinvolti: lo stile plastico di Hawthorne e il tratto underground di Kuder danno luogo a un accostamento funzionale che caratterizza le diverse storyline. Sempre attento a sottolineare l’espressività dei personaggi, esaltando così i diversi passaggi del racconto, questo inedito tandem artistico mantiene su livelli più che soddisfacenti lo standard visivo dell'opera.
In appendice abbiamo letto Infinity Countdown: Darkhawk, miniserie in quattro parti scritta da Chris Sims e Chad Bowers (Age of X-Man), per i disegni di Gang Hyuk Lim. La forte influenza della scuola asiatica nelle tavole dell'artista è evidente sin dalle prime battute, con vignette dinamiche e affascinanti. In bilico tra toni urbani e cosmici, la storia è nient'altro che intrattenimento ben strutturato, ma non privo di colpi di scena, i quali hanno ripercussioni notevoli sulla vita del protagonista, Chris Powell.
Gli infiniti countdown si sono ora esauriti, e dunque non vediamo l'ora di lanciarci nel vero e proprio megaevento cosmico in cui si decideranno le sorti di Thanos, delle Gemme dell'Infinito e degli eroi Marvel.