Harbinger Wars II, la recensione
Abbiamo recensito per voi Harbinger Wars II, miniserie - evento Valiant edita da Star Comics
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.
Rompiamo subito gli indugi e applaudiamo con convinzione e compiacimento Harbinger Wars II: quanto realizzato dalla Valiant negli ultimi anni ha infatti raggiunto il suo climax con questa miniserie - evento in cui confluiscono tutte le trame imbastite sulle pagine di Secret Weapons, Generation Zero, Harbinger Renegade e X-O Manowar. Dimostrando un'ottima capacità di gestione e programmazione, gli autori coinvolti hanno sviluppato in maniera organica un universo narrativo coeso, in cui la scena è stata catturata dalla paura e dall’odio verso gli psioti.
Preceduta da due storie brevi, Preludio e Un giorno dopo, firmate da Eric Heisserer (Secret Weapons), la miniserie in quattro parti è scritta dal demiurgo di casa Valiant Matt Kindt, abile nel fare propri tutti gli spunti e le caratterizzazioni delle opere primigenie e assemblarli in questi intensi capitoli. A dispetto della prima Harbinger Wars, lo scrittore di X-O Manowar decide di conferire maggiore spessore al conflitto caricando di significati la sua opera.
Per impostazione ideologica, Harbinger Wars II richiama il seminale megaevento Marvel Civil War, di Mark Millar e Steve McNiven: anche leggendo queste pagine ci troviamo di fronte a un governo che vuole registrare e addestrare i super umani, onde evitare un disastroso utilizzo di quei poteri (oltre che per un proprio interesse economico); inoltre, le autorità sfruttano la paura del "diverso" come giustificazione dei propri metodi violenti, cosa che porta all'ineluttabile guerra senza quartiere tra eroi che, fino a poco tempo prima, condividevano la stessa squadra.
Seppur non originalissimo, il casus belli si dimostra solido, molto ben costruito e risolto in maniera più che convincente, con trovate a effetto che andranno a incidere sul futuro di tutti i personaggi coinvolti. Nonostante le diverse pedine sul campo, Kindt si dimostra impeccabile nella loro gestione e valorizzazione, riuscendo a non svilire l'ottimo lavoro di preparazione.
L’elettrizzante vicenda prende forma grazie alla sublime prova di Tomas Giorello e Renato Guedes, entrambi in stato di grazia. Il tandem di disegnatori sudamericano riesce a imprimere a ogni tavola tutta l’epicità e la drammaticità della situazione; accomunati da un tratto realistico estremamente plastico ed espressivo, i due possono contare sulle colorazioni di Diego Rodriguez, capace di creare suggestioni oscure e ansiogene. Ottima anche la prova in apertura di Raul Allen, mentre risulta appena sufficiente l’apporto di Adam Pollina in chiusura.
Harbinger Wars II è un volume che esplicita in maniera nitida l’enorme potenziale di un universo editoriale affascinante e in continua espansione che può vantare un parco di super eroi eterogeneo e di grande profondità.
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