Dylan Dog 388: Esercizio numero 6, la recensione
Abbiamo recensito per voi il numero 388 di Dylan Dog, opera di Paola Barbato e Giovanni Freghieri
Prima di parlare del numero di Dylan Dog attualmente in vendita sugli scaffali di edicole e fumetterie, è doveroso specificare che la storia di questo mese è legata agli eventi dell'albo precedente, Che regni il caos!. Esercizio numero 6, scritto da Paola Barbato per i disegni di Giovanni Freghieri, è infatti il secondo capitolo del cosiddetto "ciclo della meteora" e fa tesoro delle informazioni diffuse tramite il precedente riguardo i presunti effetti del fenomeno astronomico sulla popolazione, andando a esplorare eventuali conseguenze su quella piccola percentuale di persone in possesso di poteri paranormali. L'atto che dà il nome al titolo dell'albo deriva proprio da una procedura eseguita - insieme a diverse altre - all'interno di un istituto di formazione per giovani con poteri "particolari", tutte portate avanti da un docente insieme e dai suoi allievi.
Il tema dei bambini posseduti da poteri o, talvolta, anche altro, è ricorrente all'interno della narrativa horror e anticipato con un forte impatto dalla splendida copertina di Gigi Cavenago. Un esempio su tutti, citato apertamente da questa storia, è Il villaggio dei dannati, pilastro del cinema di Fantascienza anni Sessanta diretto da Wolf Rilla e oggetto di un remake omonimo nel 1995, per mano di John Carpenter, con alla base il romanzo I figli dell'invasione, di John Wyndham, pubblicato sul finire degli anni Cinquanta. Toccare il discorso dell'innocenza corrotta è sempre una grossa sfida, perché si tratta di un terreno delicato dov'è facile cadere in cliché già ampiamente esplorati. Parimenti, il paradigma che vede un professore saggio guidare un gruppo di ragazzini dotati è qualcosa di molto caro ai lettori di fumetti, esplorato in modo altrettanto ampio.
I disegni di Freghieri creano l'ideale atmosfera per una vicenda cupa che fin da subito fa intendere che sarà davvero difficile chiudersi senza spargimenti di sangue. La paura, la consapevolezza e la disperazione la fanno da padroni per buona parte della storia, con adulti e bambini che girano attorno a una situazione apparentemente irrisolvibile. E qui, purtroppo, viene fuori il grande punto debole dell'albo: senza mezzi termini, la presenza di Dylan Dog in questa storia è piuttosto marginale, situazione provata dalle continue spiegazioni di cosa stia accadendo da parte dei singoli personaggi. Nonostante uno di loro provi - letteralmente - a "giustificare" il coinvolgimento dell'Old Boy, l'impressione è che questi sia vittima degli eventi in una storia che, probabilmente, funzionerebbe ugualmente anche senza di lui. Per questo motivo, il risultato è una trama sì interessante per i temi trattati e la realizzazione delle tavole, ma decisamente molto meno "necessaria" sotto il profilo di appartenenza alla testata, nonostante aggiunga comunque delle piccole informazioni sul ciclo in corso.
Se volete restare al passo con lo sviluppo della trama relativa all'arrivo della meteora, Dylan Dog 388: Esercizio numero 6 è una lettura che aggiunge dei contenuti utili all'interno della macrostoria, senza però fare il pieno di novità visto in precedenza. Per fare un parallelismo tra questo volume e il precedente, basti pensare al coinvolgimento di John Ghost, la contrapposizione tra ordine e caos, un nemico d'impatto come Axel Neil e una trama che renda la meteora il vero centro del racconto, visto che in questo caso la sua funzione potrebbe essere sostituita da qualsiasi altra motivazione "esterna", lasciando la storia praticamente identica.
Se invece siete poco interessati al peso del brossurato all'interno del ciclo, il racconto in edicola questo mese sarà sicuramente un discreto passatempo come qualsiasi altro filler visto in passato sulla testata, ma nulla di particolarmente appassionante in ottica dylaniata.