Excelsior! Storia e gloria di Stan Lee: Nuove leve
Fabio Volino continua a raccontarvi la vita del leggendario Stan Lee
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True Believer
Roy Thomas scrive dunque una lettera a Stan Lee, non al fine di proporsi per un impiego ma semplicemente per dichiarare la propria ammirazione per il lavoro portato avanti sulle serie Marvel. The Man in risposta gli propone un test di sceneggiatura, che Thomas supera in maniera egregia.
Nei primi tempi, Stan Lee controlla con attenzione le sue sceneggiature, apportando numerose correzioni fino a giungere in alcuni casi alla riscrittura di oltre metà della storia. Con il passare del tempo, però, il Sorridente si accorge di come Roy Thomas abbia una profonda conoscenza della continuity Marvel, vedendo aumentare al contempo anche le sue capacità come scrittore.
Passano i mesi, e Lee inizia ad affidare a Thomas testate importanti quali X-Men e Avengers, con il ragazzo che rappresenta il primo, vero nuovo ingresso nello staff Marvel dopo la pubblicazione di Fantastic Four #1, cosa che permette a The Man di dedicare più tempo al suo lavoro di editor.
Luglio 1966: questo mese vede la pubblicazione di due albi importanti. Il primo è Fantastic Four #52, che si segnala per la prima apparizione di Pantera Nera. Costui è il primo super eroe africano a comparire su un fumetto americano di grande richiamo. Nel primo design di Jack Kirby porta un diverso costume e un diverso alias, Coal Tiger, prima di giungere alle connotazioni più note.
Lee e Kirby sovvertono alcuni cliché dell’epoca, rendendo Pantera Nera sovrano di uno stato africano tecnologicamente avanzato e lui stesso una persona colta e raffinata. Può sembrare banale affermare una cosa del genere al giorno d’oggi, ma state pur certi che negli anni ’60 non era una cosa così scontata.
In quello stesso mese esce Amazing Spider-Man #38, l’ultimo albo disegnato da Steve Ditko. Ormai le divergenze tra lui e Lee sono inconciliabili e la famosa storia secondo cui il loro sodalizio si interrompa a causa di una differenza di vedute sulla vera identità di Goblin è con ogni probabilità solo la proverbiale goccia che fa traboccare il vaso.
Il Sorridente, tuttavia, in previsione di questo abbandono che era nell’aria da alcuni mesi, ha già individuato un sostituto e, per metterlo alla prova, gli ha affidato un breve ciclo di Daredevil. Il suo nome è John Romita Sr.
In un primo momento esitante ad accettare l’incarico, alla fine Romita decide di realizzare alcuni albi, certo che Steve Ditko tornerà in pochi mesi. Tanto che in un primo momento ne imita lo stile. Quando diviene infine consapevole che Ditko non tornerà più, Romita inizia ad adottare un tratto che diventerà quello di riferimento per molti futuri disegnatori di Amazing Spider-Man.
E Daredevil? Rimasto orfano di un disegnatore, trova subito – dal ventunesimo numero dell’ottobre 1966 – un valido sostituto. Un artista che aveva lavorato qualche tempo prima per Atlas Comics, ma che aveva dovuto andarsene a causa di un drastico calo delle vendite. Colui che, al pari di John Romita Sr. sull’Uomo Ragno, lascerà prima di Frank Miller il suo segno sull’Uomo Senza Paura. Il suo nome è Gene Colan.
Alla fine del 1966, infine, un altro ex collaboratore della Atlas Comics torna all’ovile, dopo anni passati nel campo della grafica pubblicitaria. Le sue origini sono italiane e si chiama John Buscema. Costui diviene l’anno successivo il nuovo disegnatore della serie Avengers.
Grazie a questi nuovi collaboratori, Stan Lee riesce negli anni seguenti a liberarsi da alcuni impegni come scrittore. Una nuova generazione di sceneggiatori sta per emergere sulla scena e la vecchia guardia sembra dover cedere il passo. Ma un’ultima zampata sta per arrivare.