È morta Grazia Nidasio, creatrice di Valentina Mela Verde e della Stefi
È morta a 87 anni Grazia Nidasio, autrice di Valentina Mela Verde e della Stefi
Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.
Dopo aver studiato all'Accademia di Brera, negli anni '60 la Nidasio creò il suo personaggio più famoso, Valentina Mela Verde, la figlia mediana della famiglia Morandini che racconta le sue avventure adolescenziali sotto forma di diario. Dopo la conclusione del fumetto, nel 1976 l'autrice creò uno spin-off incentrato sulla Stefi, la sorella minore di Valentina, conquistando una nuova generazione di lettori.
L'autrice si occupò anche della sceneggiatura di molti cartoni animati e sigle per RAI e Mediaset, oltre a illustrare numerosi romanzi per ragazzi, tra i quali spiccano le edizioni Salani delle storie di Astrid Lindgren. Nel 1972, la fumettista ha ricevuto lo Yellow Kid per il Miglior fumetto, assegnato dal Salone Internazionale di Comics, mentre nel 1987 ha vinto il premio Andersen come Miglior autrice, il più importante riconoscimento italiano nel campo della letteratura per ragazzi.
La Nidasio è stata una delle prime donne a ottenere la popolarità come autrice di fumetti e illustratrice, tra i suoi meriti c'è anche quello di aver scoperto molti artisti, tra cui un giovane Tiziano Sclavi.
Leo Ortolani, in una recente intervista, ha dichiarato:
Non sarei narratore di storie a fumetti se non avessi ancora sotto pelle, come l'inchiostro di un tatuaggio, le storie di Grazia Nidasio, l'autrice di Valentina Mela Verde. La capacità di narrare il quotidiano, la vita che ognuno di noi viveva in quegli anni 70-80, ha alzato l'asticella di qualunque sceneggiatore di fumetti. Perché è facile raccontare di viaggi interdimensionali, minacciati da Kractus, il dio della quinta dimensione, che poi va bene anche una quarta, a seconda della marca. Difficile è raccontare la vita di una famiglia normale, in un condominio normale di una città normale e lasciarti il desiderio di sapere come prosegue la storia, la settimana dopo.
Fonte: Repubblica