Marvel: Thompson, Rosenberg e Brisson sulla loro visione degli X-Men
Cosa rende gli X-Men e le loro storie ciò che sono? Rispondono Brisson, Thompson e Rosenberg
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
Rosenberg - La mia sensazione è che gli X-Men occupino un posto nel firmamento dei gruppi di super eroi che nessun altro occupa. Non c'è niente che somigli loro, in giro. In parte dipende dalla loro natura di reietti, ma in parte è per quell'atmosfera mista di eroismo e costante pericolo. Sono sempre in pericolo. Salvano gente che li odia e li disprezza. E questo è il palcoscenico per un intreccio complicatissimo di situazioni da soap opera. Ecco cosa li fa risaltare rispetto agli altri. Alla fine della fiera, alcune delle migliori storie degli X-Men non sono altro che una struttura di base con cui raccontare rapporti interpersonali. Credo che soprattutto Chris Claremont li scrivesse in questo modo. Un modo che rendeva facilissimo identificarsi con loro per un teenager.
Ma quel che noi riconoscevamo era soprattutto l'umanità profonda che molti super eroi non posseggono. Erano storie di una famiglia e di un gruppo di amici. Erano storie che riguardavano quel genere di cose. Quindi sicuramente c'era un fascino legato alla loro natura di ultimi e paria, ma la cosa più grande erano le dinamiche tra loro, erano queste che rendevano gli X-Men ciò che sono. Era divertente vedere quanti tipi diversi di relazione si instaurassero e andarsele a cercare.Thompson - Tutto quel che dice Matt è vero. Per me, però, il fascino della famiglia di scappati di casa è più forte. Sono davvero affascinata da quella componente, dall'idea di persone che non hanno un posto dove stare e quindi fanno squadra, diventano una famiglia assieme. Il che si collega direttamente all'aspetto da soap opera. Chi creerà un rapporto fraterno? Chi invece uno romantico? Sono tutte relazioni interessanti e affascinanti. Credo sia meraviglioso vedere questi uomini e donne che sono in fuga o in cerca di qualcosa, che scoprono di poter creare qualcosa di importante assieme.
I fan spesso si lamentano del fatto che gli X-Men sono odiati, mentre personaggi come gli Inumani o i Fantastici Quattro no. Io credo che ci siano alcune storie che, in effetti, non fanno capire molto perché il concetto di mutante sia più spaventoso. Ma il fatto è che questa è una caratteristica intrinseca alla loro identità. Una caratteristica importante e interessantissima, nonché una delle cose che preferisco degli X-Men. La ragione per cui ancora oggi sono odiati e fanno paura, anche se non sono orribili di aspetto, è la loro diversità.Brisson - Per me, quando ero un ragazzo, la questione è sempre stata il paragone con gli Avengers. Ho sempre percepito il fatto che le loro storie fossero più incentrate sulle azioni eroiche rispetto a quelle degli X-Men. E mi piaceva il fatto che i secondi fossero persone incasinatissime, che tentavano di mettere le cose a posto in modo bizzarro. Mi piaceva il fatto che fallissero. Che fallissero per davvero e poi dovessero trovare il modo di risollevarsi.
E non intendo dire che venivano sconfitti in una battaglia o cose così. No. Subiscono vere, importanti sconfitte personali, oltre che, secondo me, fallire in almeno la metà delle missioni che intraprendono. Il risultato erano persone con un sacco di problemi che cercavano costantemente di salvare il mondo e, così facendo, non risolvevano mai le loro questioni interiori. Un concetto da soap opera che adoravo.
Fonte: Marvel