Mercurio Loi 13: Tempo di notte, la recensione
Abbiamo recensito per voi Mercurio Loi 13: Tempo di notte, di Bilotta, Ponchione e Righi
Nel suo primo anno di pubblicazione, Mercurio Loi ha avuto una caratteristica peculiare: proporre in ogni singolo albo un diverso genere narrativo, a metà tra il teatro tradizionale nostrano e la narrativa di genere, utilizzando i singoli personaggi come fossero individui dotati di una "vita vera", la quale procede anche oltre le vicende prettamente legate alla trama principale.
Tempo di notte, tredicesimo numero della collana pubblicata da Sergio Bonelli Editore, fa tesoro dell’esperienza fortemente verticale dei precedenti albi e porta a una svolta repentina tutta una serie di racconti secondari, rendendo effettivamente protagonisti tutti quei personaggi che fino a oggi hanno vissuto nell’ombra del professor Loi.
Il risultato è stupefacente. Alessandro Bilotta ribalta le consuetudini di questo fumetto ed esplora per la prima volta un genere molto più “spinto”, rispetto ai precedenti, per dare una forte scossa agli eventi e creare un "prima" e un "dopo", come il midseason di un serial televisivo, rendendo impossibile il ritorno alla quotidianità vista nei primi dodici numeri. I delitti, il sangue, le menzogne e il dolore vengono al pettine come fossero nodi antichi, con la stessa conseguente agonia per chi vive in prima persona queste svolte.
Le tavole di Sergio Ponchione, colorate da Nicola Righi, sono molto più cupe dello standard. Le singole vignette sono costantemente in bilico tra la paranoia e una realtà ancor più meschina di quanto avessimo immaginato, con il tema del “doppio” che continua a essere sia preponderante sotto il profilo compositivo delle scene sia sotto quello narrativo vero e proprio, con le vicende nascoste che iniziano a mostrarsi per ciò che sono veramente.
Se fino a oggi Mercurio Loi ha stupito il pubblico per la leggerezza trasmessa dalle sue pagine in molteplici varietà, Tempo di notte offre in un sol colpo tutti i lati della vicenda, e senza alcuna censura.