Chrono Lupin III #44: La pagina segreta di Marco Polo

La pagina segreta di Marco Polo è il ventiquattresimo special televisivo di Lupin III

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


Condividi

La pagina segreta di Marco Polo

Ventiquattresimo special televisivo di Lupin III, La pagina segreta di Marco Polo, scritto da Katsuro Hidaka e diretto da Hajime Kamegaki (già regista de La Lacrima della Dea e Lupin vs. Detective Conan), è andato in onda per la prima volta in Giappone nel 2012.

La storia comincia con l'omicidio dell'archeologo Theo Argento, che ha il merito di aver ritrovato l'ultima pagina de Il Milione di Marco Polo, nella quale sembrano esserci le indicazioni per trovare un preziosissimo tesoro. Lupin viene accusato di essere l'assassino, e nello sfuggire alla polizia salva Lisa, la nipote del professore. La ragazza è l'unica in grado di decifrare il messaggio, perciò il Ladro Gentiluomo e Jigen decidono di affiancarla fingendosi agenti dell'Interpol con l'ordine di proteggerla.

Lisa è una spalla femminile abbastanza insipida, di cui ci rimangono impresse soprattutto le continue lamentele, anche se nel finale diventa meno irritante grazie a una - seppur prevedibile - presa di coscienza; non ci capacitiamo del suo fascino, che in qualche modo non lascia indifferente neppure il taciturno pistolero. I batticuori improbabili sono una costante in questo film, visto che nel frattempo Goemon incontra tre ragazze ninja, fonte di imbarazzo per il samurai in una serie di scene che non sfigurerebbero in un manga di genere harem.

Fa piacere vedere il nostro Paese come elemento integrante di questa avventura, per via della nazionalità di Marco Polo, anche se la cura nei dettagli è altalenante. Il prologo ambientato a Genova mostra diversi scorci accurati della città, ma va detto che alcune scritte in italiano che compaiono nel corso della vicenda sono a malapena comprensibili per gli spettatori italiani.

Le animazioni sono buone, ma l'estetica è pesantemente influenzata dal character design di Masatomo Sudo (Detective Conan, Hamtaro), nel quale spiccano gli occhioni con grosse pupille che poco si adattano a Lupin e compagni.

La trama non è tra le più elaborate e soffre la presenza di avversari dalla caratterizzazione debole, tra stereotipi grossolani e personaggi che addirittura non vengono nemmeno mostrati. Se il quadro complessivo non è particolarmente avvincente, si gode però della riuscita delle singole sequenze, divertenti e a loro modo originali, anche se spesso non del tutto coerenti con le versioni dei protagonisti a cui siamo abituati.

Il finale appare decisamente buonista, con un macguffin che viene risolto in modo fin troppo retorico.

CHRONO LUPIN III:

Continua a leggere su BadTaste