Deadwood Dick 2: Rosso come il sangue, la recensione
La recensione di Deadwood Dick 2: Rosso come il sangue, di Michele Masiero e Corrado Mastantuono
Tra le caratteristiche principali della produzione di Sergio Bonelli Editore c'è un aspetto che non è mai mai venuto a mancare: la spiccata propensione per l'avventura. Il protagonista di ogni racconto muove sempre i suoi passi verso l'ignoto e la scoperta del "nuovo", abbandonando (per poco o per sempre) uno status quo in favore di qualcosa di differente che possa portarlo a crescere. Sovrapposto a questo paradigma c'è l'ambientazione e il genere di ogni testata: l'horror di Dylan Dog, la fantascienza di Orfani o il vecchio West di Tex, giusto per fare alcuni esempi nell'enorme produzione dell'editore milanese.
Rosso come il sangue, secondo numero della miniserie inserita nell'etichetta Audace, chiude il primo arco narrativo portando l'azione cruda e spietata all'interno della nuova (apparente) serenità appena raggiunta dal protagonista e dai comprimari.
Il punto di forza della testata è proprio la cura dei dettagli: il modo di parlare, di vestire e di comportarsi di ogni personaggio è ben calato nella realtà dell'epoca; allo stesso tempo, i dialoghi rispecchiano discorsi molto attuali, ma che non abbandonano la credibilità storica di quanto narrato, rendendo il tutto molto avvincente.
Nel complesso, l'avventura raccontata è divertente ed emozionante. Grazie a un protagonista decisamente al di fuori degli schemi bonelliani e alla lunghezza complessiva della vicenda (che si assesta su circa 120 pagine, la più calzante per il genere), il bilancio al termine del primo arco narrativo è molto positivo.
Il prossimo mese questi due capitoli saranno raccolti in un singolo volume; inoltre, si arriverà al giro di boa con Fra il Texas e l’Inferno!, che vedrà all'opera il tandem creativo composto da Maurizio Colombo e Pasquale Frisenda, gli stessi autori che chiuderanno l'arco narrativo nel successivo Il piombo e la carne.
Data l'alta qualità degli sceneggiatori e dei disegnatori coinvolti, è lecito mantenere alte le aspettative, nella speranza di vedere un lavoro in linea con il ritmo incalzante e il tono scanzonato di questi primi due brossurati, i quali rappresentano al meglio il piglio della nuova etichetta Audace.