Addio a Vincino, grande nome del Fumetto satirico italiano

Si è spento ieri, dopo una lunga malattia, il vignettista Vincino

Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.


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Vincino

La notizia ha già fatto il giro dei media: si è spento ieri, martedì 21 agosto, all'età di 72 anni, il fumettista satirico Vincino.

Nato a Palermo il 30 maggio del 1946, Vincenzo Gallo è stato una della voci più libere e indipendenti della satira politica italiana; con la sua matita non ha risparmiato alcun potente, attirandosene non di rado le ire, a prescindere da qualunque appartenenza politica.

Con il suo tratto veloce, immediato e minimale ma immediatamente riconoscibile ha raccontato la Prima, la Seconda e la Terza Repubblica, da Giulio Andreotti a Bettino Craxi, da Silvio Berlusconi a Matteo Renzi, fino all'attuale Governo giallo-verde, senza risparmiare ovviamente i suoi esponenti di spicco.

Durante la sua lunga carriera ha collaborato con molte delle pubblicazioni più prestigiose del nostro Paese oltre che con Cuore, l'indimenticabile inserto satirico dell'Unità. L'apice espressivo e creativo è stato raggiunto da Vincino con la fondazione del settimanale Il Male (1978 - 1982), che in cinque anni cambiò il modo di fare satira in Italia e fu la palestra di alcuni dei più grandi disegnatori e artisti dell'epoca, destinati a entrare per sempre nel firmamento del nostro Fumetto, come Andrea Pazienza, Roland Topor e Tanino Liberatore.

Nel 1996 Vincino è approdato al Foglio di Giuliano Ferrara, dove si è accasato definitivamente e per il quale ha lavorato fino all'ultimo giorno prima che la lunga malattia lo stroncasse, lasciandoci un autoritratto con l'ironica scritta:

Comunque sarò il prossimo James Bond (di sicuro)

Messaggi di cordoglio sono giunti dai più disparati ambienti della politica e della cultura. BadComics.it vuole ricordare fra le tante dimostrazioni di affetto la vignetta postata su Twitter da Vauro, uno dei colleghi e degli amici più cari di Vincino.

Vauro

Fonti: Repubblica | Rai News

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