Gli Incredibili 2, la recensione del film
Abbiamo visto in anteprima Gli Incredibili 2, il nuovo film dedicato ai super eroi Pixar firmato da Brad Bird
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
In questo secondo episodio, che inizia esattamente da dove si interrompe il primo, ovvero dall'arrivo del Minatore nelle strade della città e dalla famiglia Parr che si dispone ad affrontarlo, c'è molta più storia e molto meno discorso sul super eroismo. I super sono tornati a essere di dominio pubblico, dopo aver affrontato la minaccia di Sindrome, ma sono di fatto ancora illegali. Qualcuno di molto influente, però, ha intenzione di cambiare la legge e rettificare quella che ritiene un'ingiustizia. Per farlo, per mostrare all'opinione pubblica quanto gli eroi siano utili, al di là dei grandi danni a cose e persone che i loro scontri causano immancabilmente, alienando loro il consenso popolare, bisogna che il pubblico sappia che le scelte di un eroe sono difficili, controverse, ma sempre volte a salvare gli innocenti. Bisogna che le azioni spettacolari vengano viste con gli occhi di chi le compie e bisogna agire in fretta, ma gradualmente, per cambiare la percezione della comunità supereroistica. Ecco perché non è il goffo Mr. Incredibile dal cuore d'oro il portavoce designato, ma la più prudente Elastigirl, sua moglie, le cui avventure causano molti meno danni collaterali.
Il film è divertente e scorre via senza problemi, sostenuto da una regia spettacolare e da alcuni momenti visivi che rimangono impressi. Le scene d'azione di Elastigirl, un po' Spider-Man e un po' Catwoman di Christopher Nolan, rimangono facilmente stampate sulla cornea. Soprattutto quelle che coinvolgono l'Ipnotizzaschermi. Se i riferimenti di ambientazione e le citazioni narrative del primo film erano soprattutto agli anni Cinquanta, qui siamo con i piedi nel decennio successivo. L'inversione di ruoli tra Helen e Bob sottolinea l'elemento "super eroi con super problemi" tipico del Fumetto Marvel, che proprio negli anni Sessanta faceva il suo debutto. Inoltre c'è una visione più contrastata del concetto stesso del super eroe, meno bidimensionale e più problematica. Si ride non poco con Jack Jack, i cui poteri diventano straripanti e mettono in difficoltà il povero Mr. Incredibile, eroe in panchina e papà in prima fila.
Il risultato è un film molto ben confezionato, alla maniera della Pixar, ma che non soddisfa fino in fondo se paragonato con il suo predecessore. Ci sono tanti motivi di entusiasmo: una colonna sonora che lascia a bocca aperta, tante trovate d'azione e d'avventura, uno spettacolo senza dubbio coinvolgente e personaggi che abbiamo amato moltissimo e che non vedevamo l'ora di rivedere, quattordici anni dopo il loro debutto, e nuovi comprimari divertenti. Quel che sta sotto a tutto questo e che lo sostiene ha fondamenta un po' più fragili, meno solide. L'impressione è che Gli Incredibili 2 sia una gran soddisfazione da andare a vedere al cinema, come lo è stato per noi, ma che si lascerà rivedere molto meno dell'originale.