Shogakukan lancia una campagna antipirateria
La campagna antipirateria di Shogakukan, uno dei principali editori di manga in Giappone
In Giappone l’uso di siti che distribuiscono manga illegalmente ha avuto un aumento massiccio negli ultimi anni. Una stima che prende in esame uno dei più grandi siti pirata giapponesi ha calcolato un danno all’industria dell’editoria del Fumetto di circa 400 miliardi di Yen (circa 3.12 miliardi di Euro) e, combinato con l’attività degli altri siti di pirateria, il danno complessivo è nettamente maggiore.
Lunedì scorso, la casa editrice Shogakukan ha lanciato sul ventisettesimo numero della rivista Big Comic Spirits una nuova campagna chiamata “NO! Pirateria e siti illegali”, nel tentativo di sradicare l’uso di siti di distribuzione illegale di manga, pubblicando annunci su ventitré delle loro testate e su tutti i canali online dell’azienda.
Su questo tema ci sono però pareri discordanti: nell’aprile di quest’anno il Governo giapponese ha chiesto agli Internet Provider di bloccare i siti pirata, e la Nippon Telegraph and Telephone Corporation (NTT) ha accettato, generando una disputa legale che accusa la stessa NTT di violazione della legge sul business delle telecomunicazioni, dal momento che quest’azione implica che NTT sia al corrente delle attività dei suoi utenti, di violazione della privacy.
Anche il mangaka Takashi Yoshida, autore di Yareta ka mo Iinkai, si è espresso a sfavore delle campagne contro la pirateria. Yoshida, infatti, è un fermo sostenitore dell’idea che, prima di occuparsi della pirateria, sia necessario che avvengano dei cambiamenti nel settore e che gli editori dovrebbero trovare mezzi per sopraffare i siti pirata anche senza che questi vengano chiusi.
Fonte: Anime News Network