Marvel Two-In-One: Declan Shalvey presenta l'Annual con la Cosa e il Famigerato Iron Man
Declan Shalvey parla del suo lavoro per l'Annual di Marvel Two-In-One, scritto da Chip Zdarsky
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
Shalvey ha risposto ad alcune domande in merito su Newsarama.
Credo di aver disegnato per lo più i nomi meno pregiati dell'Universo Marvel, ma va bene così, perché i personaggi minori sono molto divertenti. Strano... ho iniziato a lavorare per loro nel 2010, realizando più di cento copertine e diversi archi narrativi, eppure ci sono davvero un sacco di personaggi che non ho ancora avuto sotto mano. Eroi come i Fantastici Quattro sono tra quelli che non ho mai disegnato, quindi sono molto entusiasta. Specialmente la Cosa. Sapevo che sarebbe stata una sfida, ma non mi aspettavo che mi sarei divertito tanto.
Ovviamente, conosco i Fantastici Quattro, il Dottor Destino e tutti gli altri da una vita. Mi sono sempre piaciuti, anche se ammetto di non essere un fan sfegatato. Sono sempre stato uno da X-Men e Spider-Man, ma ho enorme rispetto per il retaggio dei Fantastici Quattro e per quello che significano per la Marvel. Sono il cuore e l'anima dell'Universo Marvel.Non ho mai davvero sperato di disegnarli, però. Sono molto puliti, a loro modo perfetti, e generalmente mi piace occuparmi di personaggi che si sporcano le mani. Non avrei mai pensato che mi avrebbero chiesto di disegnare una storia di questo genere, ma ne sono stato onorato quando mi ha fatto la richiesta il custode in persona dei personaggi Marvel: Tom Brevoort. Pensavo che avesse in serbo qualcosa di molto diverso per me e, quando mi ci sono messo a lavorare, avevo per le mani anche una grande sceneggiatura.
Capire come disegnare la Cosa da diverse angolazioni non è stato facile, quindi ho dovuto correggere molto direttamente sulla pagina, man mano che disegnavo. Volevo che le sue dita fossero come dei grossi blocchi di roccia. Doveva apparire solido, con il petto ampio. Non volevo disegnare dei muscoli umani su di lui, quindi ho cercato una soluzione che accentuasse l'illusione che sia semi-umano. Sotto molti punti di vista, è come disegnare Hellboy: un'interpretazione realistica che abbraccia i vantaggi di quella più cartoonesca. E poi volevo che la sua mascella desse l'impressione di muoversi come quella di un pupazzo.
La storia è incentrata soprattutto su Destino. Ha passato un lungo periodo di crescita personale, e gli eventi di questo Annual risponderanno a un sacco di interrogativi su di lui, in maniera molto chiara. Al di là di questo, non posso dirvi nulla.
Non sono uno che adatta molto il proprio stile, nel senso... ogni storia è diversa, ma c'è un certo modo in cui mi piace raccontare le storie e ho mantenuto lo stesso approccio anche in questo caso. Ho fatto qualche piccolo aggiustamento. Alla fine, questo è sempre un fumetto di super eroi. Normalmente, faccio un sacco di lavoro di colorazione in grigio, sulle mie storie, specialmente negli ultimi anni, ma le scadenze non me l'hanno permesso. Ero un po' preoccupato, ma sapevo che Jordie Bellaire mi avrebbe fatto fare comunque una splendida figura.
Sono anni che lavoriamo assieme, quindi lei sa perfettamente cosa funzioni e cosa no. Probabilmente questa è la storia più colorata a cui abbia lavorato negli ultimi tempi, nel senso più positivo. Credo che l'aspetto cromatico abbracci la forza spavalda da super eroi dei Fantastici Quattro, assieme al tono emotivo della storia.
Il lavoro di Chip Zdarsky alla Marvel di questi ultimi tempi è entusiasmate, e la serie di Two-In-One mi sta piacendo davvero tantissimo, quindi non ho avuto molto da aggiungere alle sue scelte, ho semplicemente disegnato quel che la sua sceneggiatura richiedeva. All'inizio ero un po' preoccupato dalla sua densità, dalla quantità di eventi, ma una volta che ho iniziato a lavorarci, molto della narrazione si è rivelato semplice. Sospetto sia perché anche Chip è un disegnatore.
Dalla mia esperienza, posso dire che gli sceneggiatori/artisti hanno un ottimo senso del ritmo della storia, del valore e della proporzione delle pagine. Mi piacerebbe potervi dire che abbiamo discusso per ore, fino a tarda notte, delle nostre speranze e dei nostri sogni, ma in realtà mi hanno mandato la sceneggiatura, l'ho trovata grandiosa, ho accettato il lavoro e mi sono messo sotto. Mi hanno preso per disegnare e questo ho fatto.
Il fatto che ora scriva un po' di più, non mi spinge a incasinare le storie degli altri. Non sarò lo scrittore della storia, ma sono sempre io che la racconto. Se ci fosse stato qualcosa che sentivo il bisogno di aggiustare o cambiare, mi sarei comportato come al solito e avrei parlato alla squadra. Ogni domanda che avevo ha trovato risposta in Chip e negli editor, sempre disponibili. Chip era soprattutto entusiasta di fare qualche battuta alle mie spese.
In chiusura, Shalvey ha parlato dei suoi progetti per il futuro. C'è la serie creator-owned Injection, a cui dovrà tornare a lavorare più avanti, e prima un personaggio importante, appartenente a una casa editrice che non vuole rivelare, di cui è un grande fan, scritto da uno sceneggiatore di cui è un grande fan. Un personaggio che, dice l'artista, significa per lui tentare ancor più la fortuna.
Viene da pensare che possa essere Superman, scritto da Brian M. Bendis, ma staremo a vedere...
Fonte: Newsarama