Marvel: Charles Soule e la frenetica vita di Daredevil in una New York sotto assedio

Charles Soule sullo stato delle cose nella vita di Daredevil e sugli artisti che ne stanno illustrando le storie

Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.


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Spoiler Alert
Giusto qualche giorno fa vi abbiamo reso conto delle dichiarazioni di Charles Soule sul finale dell'attuale arco narrativo di DaredevilMayor Murdock.

Lo sceneggiatore è tornato sull'argomento, incalzato dalle domande di Comic Book Resoruces, che lo ha anche punzecchiato sull'altro suo progetto che vede il Diavolo Rosso tra i protagonisti: Weapon Lost, una delle quattro miniserie di Hunt for Wolverine, progetto volto a ripresentare il redivivo Logan all'Universo Marvel.

Weapon Lost #1, copertina di Greg Land e Matt Wilson

Amo il sottogenere narrativo della "città sotto assedio", che vede le persone intrappolate in situazioni insostenibili, che le obbligano a sopravvivere e fuggire. Non è facile trovare una soluzione, in questi casi, nella New York dell'Universo Marvel, ma mi piace il modo in cui l'abbiamo sfangata.

L'horror, ovviamente. Tutte le mie storie che coinvolgono la Mano (e in particolare il suo signore demoniaco, la Bestia) hanno questo tono. Mi piace scrivere la Bestia come un demone a tutti gli effetti, ma anche come una specie di male inconoscibile, più che qualcosa di concreto. Credo che faccia più paura, così.

Adoro il dinamismo dello stile di Mike Henderson. Ero davvero entusiasta, quando ha deciso di partecipare a questo arco narrativo. Il lavoro su Deadpool vs. Old Man Logan ha reso manifesto il suo talento per le sequenze d'azione, che raccontano una grande storia senza alcun dialogo, e io sapevo che questa sarebbe stata una vicenda piena di azione. Non mi ha deluso. Ci sono alcuni colpi di scena piuttosto imprevedibili e necessità narrative, nel prosieguo della storia, che ha colto alla perfezione.

Daredevil raramente ha tempo per riflettere. Reagisce, si muove rapidamente da una crisi all'altra, il che è parte dei motivi per cui è grandioso da scrivere. In un certo senso, non ha il tempo di imparare dai propri errori. Il fatto che abbia il lusso di farne è qualcosa che lo rende a suo modo unico, nel panorama dei super eroi. Non volevo, in quest'ultima fase, mostrarlo mentre discute del budget cittadino o cose del genere. Mi serviva che difendesse la città da un fato catastrofico su tutti i livelli. E questa è la storia che ne è scaturita.

Credo che il cast di supporto sia fondamentale per dare sapore alle sue storie. Daredevil è la portata principale del piatto, ma la presenza di Spider-Man, Elektra e tanti altri lo sottolinea. La cosa importante è coglierli nella loro essenza, in maniera che Luke Cage e Iron Fist si mantengano se stessi, per esempio.

Daredevil #606, copertina di Phil Noto

In questo arco narrativo, sia in generale che in alcuni dettagli, ho lavorato per fare in modo che tutto funzionasse per chi segue la vicenda dall'inizio. La storia che vedrete coinvolgere Padre Jordan ce l'ho in mente sin dalla sua prima apparizione in Daredevil #15. E lo stesso vale per quel che sta accadendo con Elektra, messo in moto nel numero #6. Parte del bello di scrivere fumetti sta in cose come questa: suggerire qualcosa anni prima, che si concretizza poi.

Uno degli obiettivi delle miniserie di Hunt for Wolverine è creare storie di genere diverso. Claws of the Killer è un fumetto horror, con zombi e così via. Weapon Lost è invece una storia di investigazione, con un'atmosfera super noir, un sacco di neri e macchie di rosso. Ho sempre pensato che Daredevil sia un grande investigatore, e questa storia punta su questo in maniera decisa.

Lo vediamo assieme a Misty Knight, Frank McGee e Cypher (altro personaggio che ho sempre trovato perfetto per investigazioni e spionaggio). Matteo Buffagni è alle matite e, cavolo, sta facendo un lavoro meraviglioso. Che splendide ombre ha realizzato.

Nel numero #606 di Daredevil arriva Phil Noto e io adoro lavorare con lui. Abbiamo realizzato assieme molti numeri di Poe Dameron, e ora sono felice di rimettere insieme la banda. So che ha sempre voluto disegnare Daredevil, e le pagine che mi ha mandato sono pazzesche. Si capisce, quando un artista riesce a fare quel che si è prefissato. Ed è proprio questo il caso. Non voglio anticipare troppo, ma lasciatemi dire che vedrete presto un tizio di nome Mike Murdock tornare in maniera importante. Si tratta del gemello di Matt che... come dite? Matt non ha un gemello? Per l'appunto.

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Fonte: Comic Book Resources

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