Generations: I Ragni – Miles Morales: Spider-Man/Peter Parker: Spider-Man, la recensione
La recensione di Generations: I Ragni – Miles Morales: Spider-Man/Peter Parker: Spider-Man
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.
Generations è la più recente iniziativa editoriale targata Marvel ad arrivare in Italia e getta le basi per la prossima fase della Casa delle Idee, Legacy. Dopo anni in cui gli autori sono stati attenti a recepire le trasformazioni sociali in atto e a inserirle nelle dinamiche dell'Universo Marvel, è tempo di riportare in auge lo spirito classico partorito dalle menti di Stan Lee, Jack Kirby e Steve Ditko. In quest’ottica, ognuna delle storie autoconclusive di cui si compone il progetto pone il giovane eroe di turno di fronte alla versione originale da cui ha preso il nome di battaglia e raccolto l’eredità.
I fatti narrati in Generations: I Ragni – Miles Morales: Spider-Man/Peter Parker: Spider-Man sono ambientati dopo Amazing Spider-Man #33, un grande classico firmato da Lee e Ditko fortemente drammatico, in cui l’Uomo Ragno si ritrova sepolto sotto le macerie della base subacquea del Dottor Octopus, dopo aver tentato di recuperare un siero in grado di salvare la vita di Zia May. Scosso, provato e traumatizzato dall’esperienza, Peter non appare più in sé quando si appresta a vivere il suo primo giorno di college e, tra i corridoi, si imbatte in Miles.
Dal suo canto, Miles, oltre a confrontarsi con questa faccia nascosta e del tutto inattesa di Peter, (ri)vive uno spaccato del suo passato da una prospettiva inedita. Due momenti intesi, diametralmente opposti per suggestioni suscitate, segnano il tuffo nel passato del giovane Arrampicamuri, alle prese con una vita estremamente complicata, tra la famiglia, gli amici, i primi amori, la scuola e la sua attività di eroe in calzamaglia.
La lettura dello spillato risulta piacevole, centrata per le finalità e le tematiche affrontate, ma ha soprattutto il merito di ampliare il rapporto che unisce i due personaggi, offrendone maggiori sfaccettature. Rispetto alla dinamica mentore - allievo precedentemente apprezzata, infatti, i ruoli dei due Ragni sembrano invertirsi in questa occasione: un ribaltamento emblematico nell’importante percorso di crescita intrapreso da Miles. D’altronde, il personaggio si appresta a vivere una nuova, importante e difficile fase della sua esistenza, e questo confronto permette allo scrittore di Cleveland di imprimere una maggior sicurezza alla sua creazione.
I disegni sono di Ramon K. Perez, disegnatore di Tale of Sand, Nova e All-New Hawkeye che con il suo tratto sintetico rilegge e omaggia la tradizione del Tessiragnatele, in particolare la stagione di Lee e Ditko. Attraverso la sua arte, Perez conduce il lettore in quel glorioso passato in cui si è sviluppata e consolidata la fama del nostro amichevole Uomo Ragno di quartiere. Fortemente espressive, le sequenze trasudano drammaticità a ogni passaggio, in un accattivante susseguirsi di intensi primi piani dal notevole impatto emotivo. Le colorazioni a tinte piatte di Msassyk, infine, imprimono un gusto decisamente pop al risultato finale, perfettamente allineato al piglio della storia.