Tutto questo accadrà ieri, la recensione
Abbiamo recensito per voi Tutto questo accadrà ieri, di Casty e Massimo Bonfatti
Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.
Casty è considerato da tempo l'erede spirituale di Floyd Gottfredson, non solo per la qualità delle storie ma anche per lo stile che adotta, il quale ricorda le avventure classiche di Topolino, da lui spesso reinterpretate con un approccio moderno. Probabilmente, l'omaggio più evidente è rappresentato da Tutto questo accadrà ieri, disegnata a quattro mani con Massimo Bonfatti.
Per celebrare l'87° compleanno di Topolino, Casty spedisce il personaggio nel passato, dove avrà a che fare con una sua versione più giovane, con cui dovrà collaborare per fermare un perfido piano di conquista ordito da Gambadilegno. Come tutte le storie incentrate sui viaggi nel tempo i paradossi temporali sono dietro l'angolo, e in questo caso la situazione è resa ancor più complicata dalle regole dell'universo disneyano, secondo le quali i personaggi non invecchiano; vedere il protagonista andare a ritroso di ben ottant'anni e incontrare il suo alter ego più giovane fa scaturire all'istante domande sulla sua età attuale, ma è un elemento che bisogna accantonare per godere al meglio della storia. L'intreccio tra presente e passato è però degno di Ritorno al Futuro, rispettando anche il divieto (qui non citato) di Marty McFly di relazionarsi con l'altra versione di sé tramite un intelligente stratagemma.
Il Topolino moderno e quello in pantaloncini corti, affiancati da Minni e con l'aiuto fondamentale di Pippo, riusciranno a impedire a Gambadilegno di portare a termine il suo piano... ma una volta conclusa questa "storia nella storia", quest'ultimo dovrà essere fermato anche nel presente! La trama è prevalentemente avventurosa e intende celebrare questo genere di storie, ma sono presenti alcuni passaggi d'impatto e un finale toccante che si basa proprio sul legame tra i personaggi consolidato nel corso di decenni di storie, eppure ancora in grado di sorprendere.
Dal punto di vista grafico la collaborazione tra i due disegnatori produce tavole eccezionali: Bonfatti dimostra di essere incredibilmente a suo agio con l'ambientazione anni '30 (c'è anche un cammeo del suo Leo Pulp) disegnando vignette ricche di dettagli, ma avvicinandosi con grande rispetto al canone disneyano.
La storia è stata realizzata nel 2015, quando ancora non erano usciti i primi albi Glénat realizzati da autori non disneyani, ma l'operazione è simile. Ci piacerebbe vedere più spesso fumetti realizzati coinvolgendo artisti non abituati a lavorare con Topi e Paperi, ma che, come dimostrato su queste pagine, potrebbero offrire un approccio fresco e originale.
Purtroppo, per quanto concerne la collana che ripropone la storia, Topolino Super Deluxe Edition, non ci sono contenuti speciali sufficienti a giustificare il prezzo del volume, che costa il doppio rispetto alla versione Limited Deluxe Edition. La sovraccoperta si trasforma in un poster di grandi dimensioni, ma per quanto l'illustrazione sia bella, le pieghe difficilmente spingeranno qualcuno a esporlo sulla parete. In coda al fumetto ci sono poi quattro pagine di storyboard, bozzetti e interviste agli autori, ma in passato sono stati mostrati (e addirittura esposti in una mostra) parecchi disegni che avrebbero meritato di apparire in un backstage più corposo.
In alternativa, questo volume da collezione avrebbe potuto rappresentare l'occasione perfetta per riproporre Tutto questo accadrà ieri con la parte ambientata nel passato in bianco e nero (o in bicromia), un esperimento decisamente appropriato al tipo di storia - e di cui vediamo alcune prove - ma che evidentemente è stato ritenuto troppo estroso per il settimanale Disney. Una collana di questo tipo, chiaramente rivolta a collezionisti, pronti ad apprezzare la visione originale della storia concepita dall'autore, sarebbe la cornice ideale per proporre una simile "Director's Cut".