Gli Arcanoidi: Morte, avventura e basta, la recensione

Abbiamo recensito per voi Gli Arcanoidi: Morte, avventura e basta, di Maicol & Mirco, edito da Coconino

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Gli Arcanoidi: morte, avventura e basta, anteprima 01

Maicol & Mirco è uno dei pochi autori del panorama italiano che riesce a parlare in modo universale ai lettori di tutte le età, utilizzando una sintesi visiva e un linguaggio estremamente efficaci per veicolare temi molto complessi.

Seguendo almeno in parte l'impostazione visiva di Palla Rossa e Palla Blu, volume che tratta in modo universale la paura rivolgendosi ai più piccoli (ma non solo), con Gli Arcanoidi: Morte, avventura e basta l'autore torna proporre il connubio tra grafica vettoriale e testo fondendolo con i toni più cupi di Hanchi, Pinchi e Panchi per raccontare una storia angosciante e spietata che scorre tutta d'un fiato.

Il popolo arcanoide, costituito da sei esseri - Cervello, Gallina, Corazza, Celeste, Latte e Trappola - è minacciato da un pericolo invisibile che, inesorabilmente, mina la tranquillità e la sicurezza dei piccoli individui, seguendo la tradizione del giallo legata all'Enigma della camera chiusa.

Maicol & Mirco racconta la rovina di un piccolo nucleo sociale, descrivendo attraverso esso come possa distruggersi l'amicizia e la società civile, esasperando tutti quei sentimenti negativi che possono nascere quando è la paura e la paranoia serpeggiano tra la gente.

La caduta dei legami, delle convenzioni e dei costumi sono mostrate senza alcun filtro. Ogni evento della storia e ogni scelta del protagonista è incredibilmente coerente nella follia generale, facendo identificare i sentimenti più oscuri dell'uomo nel comportamento dell'arcanoide. La tragedia che rovina la quotidianità appare fin da subito inesorabile, proprio grazie alle parole che introducono la storia, che annunciano subito che è in arrivo "qualcosa di brutto".

Gli Arcanoidi: morte, avventura e basta, anteprima 02

La lettura prosegue soprattutto per la curiosità morbosa, con il lettore che si lascia stupire da ogni voltapagina. Allo stesso modo, la scelta di anteporre il termine "morte" ad "avventura" in copertina è calzante per il tipo di vicenda narrata, che vede protagonista il termine della vita e il lutto emotivo che ne consegue. Il ritmo della storia è serrato, con la vicenda che raggiunge il culmine (incredibile ed eccessivo, sotto ogni aspetto) nelle tavole finali del volume.

Nonostante i segni vettoriali siano estremamente grafici e i personaggi siano riconducibili a ibridazioni di figure geometriche note, l'autore riesce a far trasparire tutto l'orrore e il senso di cupa oppressione che serpeggia nel popolo, giocando egregiamente con i diversi toni che caratterizzano il volume: il nero (colore dominante del pianeta) e i colori pastello degli Arcanoidi.

Più il male imperversa, più mutano gli sguardi e le espressioni, dimostrando come la qualità delle emozioni possa passare attraverso qualsiasi segno, se viene tracciato in modo consapevole.

Con Gli Arcanoidi: Morte, avventura e basta, Maicol & Mirco ha proposto una favola nera che prende il meglio dal racconto per immagini destinato ai bambini e dall'horror claustrofobico degli adulti per creare una soluzione disturbante e di forte impatto.

Coconino Press propone il volume brossurato in grande formato, proprio come se fosse un libro per l'infanzia (testi e disegni molto grandi, copertina morbida) facendo stridere il formato con i toni disturbanti del fumetto, a partire dall'illustrazione che presenta il volume sugli scaffali, dove una patina palustre spegne anche il più intenso dei colori primari.

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