Andrej Čikatilo – Il predatore rosso, la recensione
Abbiamo recensito per voi il primo volume della collana The Real Cannibal, dedicato ad Andrej Čikatilo
Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.
Ogni uscita è firmata da un team creativo differente che si cimenta con incubi di carne e sangue. A ricordarcelo, Alfredo Petronio, il protagonista di The Cannibal Family, a cui è affidato il compito - nel prologo a ogni volume, disegnato da Piccioni - di introdurci lo psicopatico di turno.
Attraverso il tratto intenso e realistico di Gero Grassi, che ne ha colto in toto l'accecante sguardo di lucida follia, seguiamo dall'inizio la parabola di efferati delitti di Čikatilo, fino alla sua conclusione, con il secondo arresto e la condanna a morte.
Il lettore viene coinvolto come in una cruda crime story nelle indagini delle forze dell'ordine, ostacolate dagli stessi vertici del Partito. A Mosca si era incapaci di concepire che il "Paradiso del Proletariato" avesse potuto partorire un tale errore della natura, ammissibile solo come il frutto malato delle corrotte società capitaliste.
Non di rado la realtà può essere più incredibile e crudele della finzione, riservando episodi che meritino di essere raccontati con una sensibilità diversa e più profonda di quella giornalistica. È questa l'essenza di The Real Cannibal, ed è quanto emerge leggendo Andrej Čikatilo – Il predatore rosso.