Venom 1, la recensione

Abbiamo recensito per voi il primo numero di Venom, di Mike Costa e Gerardo Sandoval

Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.


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Venom #1, anteprima 01

Se il 2017 è stato l’anno dell'Uomo Ragno, protagonista del blockbuster Spider-Man: Homecomig, il 2018 riserverà tante sorprese ai fan di Venom, il mostruoso personaggio creato da David Michelinie e Todd McFarlane sulle pagine di Amazing Spider-Man; il prossimo autunno, infatti, arriverà sul grande schermo la sua prima pellicola in solitaria prodotta da Sony e diretta da Ruben Fleischer, con Tom Hardy nei panni di Eddie Brock, il V-Man originale.

In attesa del debutto cinematografico, Panini Comics ha lanciato in edicola e in fumetteria un nuovo quindicinale interamente dedicato al personaggio, che in questa prima fase si limiterà a presentare la sua serie targata Marvel NOW!, scritta da Mike Costa e disegnata da Gerardo Sandoval, ma in seguito proporrà anche gli svariati eventi a lui legati prodotti negli ultimi anni dalla Casa delle Idee.

Il primo arco narrativo, curiosamente intitolato Homecoming, rappresenta un nuovo inizio per l'antieroe: dopo le avventure cosmiche della precedente serie Venom: Cavaliere Spaziale, che avevano per protagonista Flash Thompson, ritroviamo il simbionte privo di ospite tra i vicoli più bui di New York; ben presto la sua strada incrocia quella del disabile Lee Price, veterano dell’esercito, finito suo malgrado in un brutto giro criminale.

Dopo averlo ammirato nel recente passato nei panni dell’agente segreto prima e come membro dei Guardiani della Galassia poi, Venom torna dunque a una versione più selvaggia e violenta, vicina alla caratterizzazione primigenia. A dispetto delle precedenti opere, Costa tratteggia un simbionte alieno indipendente, un personaggio tridimensionale a cui conferisce una propria personalità e una voce, oltre ai già noti pensieri.

Alla conclusione di questi premi due capitoli di Homecoming, lo spunto narrativo risulta sicuramente convincente, offrendo un punto di vista diverso sul personaggio; la costruzione psicologica di Price, infatti, è finalizzata a ribaltare l’usuale posizione di sudditanza dell’ospite umano, creando dinamiche fin qui inedite e decisamente intriganti.

Venom #2, anteprima 04Se da un lato questo aspetto permette a Venom di rinnovarsi e di ammaliare il pubblico non riproponendo una formula già vista, dall’altro non possiamo fare a meno di evidenziare alcuni limiti, a cominciare dalle piccole forzature in fase di costruzione del protagonista umano: non si capisce perché la formazione militare di Price gli consenta di operare alcune particolari scelte sul simbionte mentre la cosa non sia valsa per il precedente ospite, l'ex soldato Flash Thompson; inoltre, pur trattandosi di una vera e propria storia di origini, il ritmo del racconto è decisamente lento e lo sviluppo fin troppo prevedibile, con pochi colpi di scena a ravvivare la vicenda.

Lo stile fortemente influenzato dalla scuola orientale del messicano Sandoval regala al lettore delle tavole davvero esplosive, con matite che ci restituiscono Venom in tutta la sua brutale e devastante bellezza, generando sequenze dal mood maligno esaltate dalle tinte oscure di Dono Sánchez-Almara. Se i passaggi più concitati godono di una buona resa, risulta meno convincente l’espressività dei volti, cosa che indebolisce le scene di dialogo legate alla recitazione dei personaggi e che va a inficiare il discreto lavoro di Costa in fase di scrittura.

Nel suo complesso, l’esordio di Venom è peròò buono e ha l’indubbio merito di restituirci un importante personaggio decisamente rinnovato rispetto a quello che abbiamo seguito fino a pochi mesi fa. Attendiamo fiduciosi il prossimo numero, nella speranza che i difetti di cui sopra vengano corretti, rendendo così l'appuntamento con questo nuovo quindicinale uno dei più attesi tra quelli targati Panini.

Venom #1, anteprima 04

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