La Grande Storia del Marvel Cinematic Universe, Fase 1: Captain America - Il primo Vendicatore
Fabio Volino vi racconta com'è nato il film d'esordio di Steve Rogers, alias Captain America
LA GRANDE STORIA DEL MARVEL CINEMATIC UNIVERSE:
Fase 1
Viene pianificato un budget di circa 180.000 dollari, che in corso d’opera lievita fino a superare i 220.000 dollari. Per il ruolo dell’eroe viene scelto l’attore Dick Purcell.
Dire che la casa di produzione si prenda qualche libertà, sarebbe un eufemismo. Nel serial, Capitan America è il procuratore distrettuale Grant Gardner, che combatte il crimine anche nei panni dell’eroe patriottico, senza Siero del super soldato, senza scudo e usando una pistola. Un’indagine su una serie di misteriosi omicidi lo porta ad affrontare il criminale Scarabeo.
Quando la Timely (antesignana della Marvel) si lamenta del trattamento ricevuto, la Republic ribatte che i riferimenti forniti dalla casa editrice non stabilivano con esattezza né il nome dell’eroe né altri particolari e che cambiamenti non erano più possibili in quanto il serial era già entrato in produzione ed era stata investita una ingente quantità di denaro.
Le riprese, dirette da Elmer Clifton e John English, si svolgono tra l'ottobre e il novembre del 1943. Il serial, intitolato semplicemente Captain America, si compone infine di quindici capitoli, per un totale di 243 minuti, e viene programmato nei cinema a partire dal febbraio 1944.
Il riscontro non è dei migliori e, anche a causa degli alti costi di produzione, la Republic Pictures decide da quel momento in avanti di non produrre più serial. Due mesi dopo, inoltre, Dick Purcell muore a seguito di un infarto, causato secondo alcuni dagli eccessivi sforzi fisici cui si era sottoposto per sostenere le riprese.
Capitan America, dunque, precipita nell’oblio, ammesso che sia mai stato sotto le luci della ribalta, e riemerge più di trent’anni dopo, nel 1979 per la precisione, tramite due pilot televisivi trasmessi dalla CBS – intitolati Captain America e Captain America II: Death Two Soon – che intendono fungere da apripista per una serie televisiva incentrata sull’eroe, la quale, tuttavia, non si concretizza.
Nei panni del super eroe, o meglio del figlio del celebre supereroe della Seconda Guerra Mondiale che agisce in un contesto moderno, troviamo Reb Brown, un ex giocatore di football veterano dei B movie.
Cinque anni dopo, i diritti di sfruttamento del personaggio – insieme a quelli di Spider-Man – vengono acquisiti dalla Cannon Films, una nuova, rampante casa di produzione guidata da Menahem Golan e Yoran Globus. Versando una somma di 225.000 dollari, i due produttori si garantiscono un contratto della durata di cinque anni.
Nell’ottobre 1984, Golan e Globus acquistano una pagina sulla rivista Variety, annunciando così il prossimo film incentrato sull’eroe patriottico – ma commettendo una clamorosa topica quando viene affermato che Capitan America è stato creato da Stan Lee.
Per la sceneggiatura, viene contattato James Silke, un abituale collaboratore della Cannon. A oggi pochi sanno di cosa parlasse, poiché quando nell’autunno 1985 viene scelto il regista, Michael Winner (un altro abituale collaboratore della Cannon, responsabile della saga Death Wish – Il Giustiziere della Notte), costui la getta nel cestino affidandosi a un misconosciuto scrittore per la televisione, Stan Hey.
Nella storia di Hey, dopo una breve panoramica sulle origini di Capitan America e la sua ultima missione di guerra, troviamo il nostro eroe che si risveglia nell’era moderna e cerca di adattarsi a questa situazione, andando a vivere nell’appartamento di Bernie Rosenthal e guadagnandosi da vivere come disegnatore pubblicitario.
Dopo aver appreso del ritorno del suo odiato nemico, il Teschio Rosso riemerge dal suo esilio autoimposto in Paraguay e mette in atto un ambizioso piano che lo porta a trafugare nientemeno che la Statua della Libertà! Steve Rogers torna così a essere Capitan America e riesce a recuperare la statua dalla figlia del Teschio, Eva, e dalle Sorelle del Peccato.
Il Teschio Rosso non demorde e, tramite alcuni scienziati nazisti ancora in vita, crea un potente veleno che intende distribuire lungo tutto il territorio statunitense per decimarne la popolazione. Capitan America sventa anche questo piano e, in un ultimo confronto, i due contendenti precipitano da un elicottero. Il Teschio Rosso cade da un precipizio, mentre all’eroe viene iniettato il veleno.
Capitan America invecchia in pochi secondi, ma con un ultimo, disperato gesto afferra una bandiera statunitense e, tramite lo spirito patriottico americano, ritorna in vita e sposa Bernie Rosenthal!
Winner progetta di iniziare le riprese nel gennaio 1986, ma deve immediatamente tornare sui suoi piani quando il mese precedente l’allora presidente della Marvel, James Galton, e Stan Lee rigettano la sceneggiatura senza possibilità di salvezza, chiedendo una storia più credibile.
Nel febbraio 1986, viene scelto un nuovo team creativo: Michael Winner, Lawrence Block (uno scrittore di thriller) e Stan Lee in persona. La Cannon, tuttavia, non effettua alcuni pagamenti alla Marvel e, da clausola contrattuale, perde temporaneamente i diritti sul personaggio.
Il progetto ritorna in auge nel maggio 1987, ma Winner ha ormai deciso di ritirarsi da esso. Come nuovo regista viene scelto l’attore John Stockwell e viene concepita una nuova sceneggiatura da Stephen Tolkin. L’idea è di iniziare le riprese nel mese di giugno.
Tuttavia, i debiti della Cannon, quei debiti che non le avevano consentito di saldare qualche tempo prima alcune pendenze in sospeso con la Marvel, hanno raggiunto ormai livelli astronomici e ne causeranno qualche tempo dopo il fallimento, con la conseguenza che molti progetti non vengono più portati avanti.
Menahem Golan abbandona la Cannon nel 1989 e, tra gli asset che porta via con sé, vi sono anche i diritti di sfruttamento di Capitan America e la sceneggiatura di Tolkin, la quale viene messa in produzione tramite la 21st Century Film Corporation.
Per la regia, Golan richiama un fedele collaboratore della Cannon, Albert Puyn. I piani sono quelli di distribuire il film nei cinema nell’agosto 1990, in concomitanza con il cinquantesimo anniversario della creazione di Capitan America.
Le riprese iniziano nella seconda metà del 1989, ma anche stavolta problemi finanziari tranciano le ali della “creatività” e si può contare su un budget di appena dieci milioni di dollari.
Puyn propone che ci siano due diversi attori a interpretare l’eroe, prima e dopo che gli è stato iniettato il siero, ma l’idea viene rigettata. La scelta dell’interprete principale ricade infine su Matt Salinger, il figlio del romanziere J.D. Salinger.
Le riprese si concludono all’inizio del 1990, ma ad agosto il film non viene distribuito. Né ciò accade per successive date di rilascio, annunciate nei mesi successivi. Alla fine, Captain America viene programmato nell’estate 1992 solo via cavo e tramite vendita diretta home video, guadagnandosi una reputazione da trash movie.
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Nel 1997, all’alba dei Marvel Studios, i produttori Mark Gordon e Gary Levinsohn si dimostrano interessati al personaggio. Per trovare i finanziamenti necessari, i Marvel Studios entrano in partnership con la Artisan Entertainment. Tuttavia, il progetto muore sul nascere quando Joe Simon, il creatore del personaggio, dà vita a una battaglia legale per il copyright sul personaggio, che si conclude nel 2003.
Capitan America può così rientrare nel novero dei personaggi di cui è composta la Fase 1 del Marvel Cinematic Universe. I piani iniziali sono quelli di distribuire il film nell’estate del 2008 e a tale scopo viene chiesto a David Self di scrivere una sceneggiatura, mentre si hanno i primi contatti col regista Joe Johnston.
Il progetto viene però messo in stand by a causa di uno sciopero degli sceneggiatori e viene riesumato solo nel 2008. I Marvel Studios ricontattano dunque Johnston, che firma il contratto come regista nel mese di novembre. Johnston decide subito di non tenere conto della bozza di Self e chiede che vengano contattati gli sceneggiatori Christopher Markus e Stephen McFeely per un nuovo trattamento.
Nel dicembre 2009 iniziano in via ufficiale la fase di pre-produzione, nonché le procedure di casting. Ed è a questo punto che entra in gioco Chris Evans.
Christopher Robert Evans nasce a Boston, nel 1981. Dopo aver conseguito il diploma, si trasferisce a New York nella speranza di sfondare nel campo della recitazione. Dopo un paio di anni da gavetta e incarichi da modello, appare in alcune produzioni indipendenti, nonché in commedie come Not Another Teen Movie o film d’azione come Cellular, che gli garantiscono una prima visibilità agli occhi del pubblico.
Questo gli permette di ottenere il suo primo ruolo da supereroe, quello di Johnny Storm, la Torcia Umana, nei film Fantastic Four e Fantastic Four: Rise of the Silver Surfer. I cinecomic sembrano essere tagliati per questo attore, tanto che prima del film su Capitan America, compare anche in The Losers e Scott Pilgrim vs. the World.
Evans arriva a rifiutare il ruolo dell’eroe a stelle e strisce per ben tre volte. Pur essendo la proposta dei Marvel Studios interessante (gli viene proposto un contratto per sei film, anche se il compenso per il primo lungometraggio è di 300.000 dollari), l’attore teme le conseguenze che una improvvisa fama potrebbe causare alla sua vita privata.
Un primo incitamento ad accettare arriva da Robert Downey Jr., il quale gli fa notare che ciò potrebbe anche consentirgli di scegliere per sé altri ruoli futuri altrettanto significativi ed esplorare nuove possibilità di carriera. Dopo un ultimo incontro con Johnston e i produttori, infine, Evans accetta la parte nel marzo 2010, anche se la notizia del suo ingaggio viene ufficializzata solo a maggio.
Per il ruolo di Peggy Carter, Joe Johnston contatta Emily Blunt, che poco tempo prima aveva dovuto rinunciare a interpretare la Vedova Nera in Iron Man 2. E anche stavolta la storia non cambia. All’attrice viene offerto un contratto per più film, con dunque un impegno a lungo termine che non si sente in grado di intraprendere, preferendo concentrarsi di più sul genere commedia e progetti stand-alone.
Si pensa allora a Keira Knightley, Alice Eve e Hayley Atwell, con la seconda che pare essere la scelta finale dei Marvel Studios. Ma al termine di un secondo screen test, nell’aprile 2010, Hayley Atwell convince tutti e le viene assegnata la parte.
Per il ruolo di James “Bucky” Barnes viene scelto Sebastian Stan. L’attore in un primo momento viene provinato per il ruolo principale, prima che si opti per questa seconda scelta. La sua interpretazione risulta convincente, tanto che i Marvel Studios gli offrono subito dopo un contratto per altri sei film.
Infine, per il ruolo dell’arcinemico dell’eroe, il Teschio Rosso, nel maggio 2010 viene scelto Hugo Weaving. Dopo aver completato le sue riprese, l’attore decide di non voler più essere coinvolto in altri progetti del genere, in quanto desideroso di allontanarsi dai blockbuster e dai gravosi impegni a lungo termine che comportano.
Le riprese iniziano in via ufficiale il 28 giugno 2010, dipanandosi nei mesi successivi in varie località inglesi quali Londra, Manchester e Liverpool, per concludersi nel novembre di quello stesso anno, anche se nei mesi successivi si rendono necessarie alcune riprese aggiuntive, che terminano nell’aprile 2011.
La colonna sonora viene composta da Alan Silvestri, qui alla prima di una lunga e fruttuosa collaborazione coi Marvel Studios.
Captain America: The First Avenger viene diffuso nei cinema a partire dal 19 luglio 2011. A fronte di un budget di 140 milioni di dollari, il film arriva infine a incassarne a livello mondiale poco più di 370. Un risultato più che buono, in linea con le precedenti pellicole.
Il Primo Vendicatore ha infine fatto il suo esordio sul grande schermo, pronto a divenire il perno del Marvel Cinematic Universe, a partire dal primo film che funge da collante, The Avengers.