I Kill Giants: Joe Kelly, custode e difensore della storia, parla del film
Siete lettori preoccupati per l'adattamento per il cinema di I Kill Giants? Joe Kelly dice di aver vigilato
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
Il fumetto, edito in Italia da BAO Publishing, sta per diventare un film girato dal premio Oscar Anders Walter e interpretato da grandi nomi. Su tutti, Zoe Saldana. Ecco il perché dell'intervista a Kelly che vi proponiamo nei suoi passaggi chiave.
Ho scritto una prima stesura di sceneggiatura per il Cinema non appena conclusa quella per il fumetto. Quando i produttori hanno iniziato a chiedere riguardo la possibilità di trasformare la serie in una pellicola, ecco che l'avevo ancora lì, come esempio. Soprattutto, cosa molto importante, ho detto a tutti quelli che incontravo che sarei stato l'unico e il solo a mettere le mani sopra il soggetto. Cosa fondamentale per me. Ero disposto a rinunciare a tutto, se non fossi stato io l'autore del film. Per mia fortuna, tutti videro che ero in grado di scrivere e che non ero un folle. Presto ebbi un piccolo esercito di professionisti a proteggere me e la storia. Grandioso.
Scrivere per il Cinema ha delle somiglianze con il lavoro sui fumetti. Mi piace un sacco vigilare sul fato che la struttura narrativa sia solida, mi concentro moltissimo sul racconto per immagini. Ma, detto questo, ci sono anche enormi differenze. In una sceneggiatura per un fumetto puoi prenderti il tempo di spiegare ogni dettaglio al tuo artista. Scrivere per un film è qualcosa di più rapido, stringente. Ci vuole arte a rendere una sceneggiatura entusiasmante e non soltanto un canovaccio, ma ci sono anche costrizioni a cui bisogna aderire per essere accettati come professionisti. L'animazione, a modo suo, è più leggera, perché si lascia spazio agli artisti per lavorare, ma bisogna essere estremamente chiari sul modo in cui la sceneggiatura verrà divisa tra le varie persone coinvolte del progetto.Dal punto di vista del raccontare la storia, ad ogni modo, non cambia molto. Hai un buon esordio, sviluppo e finale? I personaggi appaiono veri? Guarderesti il film che hai scritto? Quest'ultima vi sembrerà una domanda retorica, ma spesso uno sceneggiatore pensa a vendere e non a creare. Le due cose non sono in contraddizione, ma io mi concentro sull'aspetto emotivo della scrittura. Poi viene il resto.
A partire da un adattamento molto aderente all'originale, Joe Kelly e Anders Walter hanno tagliato scene impossibili da realizzare in un film. Il film è narrato dalla prospettiva di Barbara, quindi ciò che non poteva essere accolto in questi confini è scomparso. Ma quel che c'era di utile in esse è stato sostituito da altro materiale, di pari funzione.
Kelly dice ai lettori che il viaggio sarà lo stesso, ma il percorso leggermente diverso:
L'unica pressione che ho mai sentito era il desiderio di rendere onore alla storia. Significa molto per i fan e volevo proteggerla per loro. Ma non solo. Sappiamo che la vicenda funziona così com'è, crea una risposta emotiva forte nei lettori. Parlare con una persona che ha interiorizzato le difficoltà e le vicissitudini di Barbara come proprie e ha usato il mio fumetto per aiutarsi in momenti di difficoltà è un'esperienza pazzesca. Una delle cose di cui sono più fiero riguardo la mia carriera.
Quindi, passando al Cinema, proteggere la storia era il mio scopo. Non scherzo quando dico che ho incontrato persone che dicevano di voler rendere la storia un action in cui Barbara uccideva un centinaio di giganti. Per fortuna, tutti coloro che partecipano al progetto, da Anders ai produttori, fino ai finanziatori e al cast, hanno capito di avere per le mani qualcosa di diverso e volevano realizzare un prodotto speciale. Credo che si noterà, sullo schermo.
Il personaggio di Barbara è ispirato in qualche modo da una cosa che mi è successa. Più di dieci anni fa, qualcosa mi ha scatenato grandi pensieri sui grandi temi della vita. In quel periodo, i miei figli erano molto piccoli e stavo cercando di instradare la mia piccola a tutte le passioni nerd che mi contraddistinguono. Ha grande intelligenza e la lingua lunga e ho pensato a come sarebbe stata a qualche anno di distanza. Grandi domande e solo la mia fantasia come risposta. Ecco la genesi dea storia.
I Kill Giants, grazie agli sforzi del regista, manterrà anche al cinema quell'atmosfera poco chiara, che lascia incerti i lettori: è verità o fantasia quel che vediamo accadere? Kelly afferma che Walters è stato in grado di presentare la vicenda come estremamente vera eppure onirica, cosa che ha fatto anche in Helium, per cui vinse l'Oscar.
Fonte: Comic Book Resources