Marvel, Legacy: Donny Cates sulla vittoria di Thanos e l'identità del Ghost Rider spaziale

Lo sceneggiatore di Thanos parla delle ultime rivelazioni sul Folle Titano della Marvel

Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.


Condividi

Spoiler Alert
Donny Cates parla con Comic Book Resources di Thanos. Negli Stati Uniti, la serie è arrivata al numero #15, che contiene diverse rivelazioni importanti, e l'intervista è ricca di SPOILER, dato che fa riferimento a eventi già narrati ma inediti in Italia. Qui, abbiamo selezionato gli argomenti comprensibili anche a chi non le ha lette, ma siete avvisati del rischio anticipazioni indesiderate.

Thanos #14, anteprima 04

Il Ghost Rider cosmico è un'idea che mi è venuta almeno sette anni fa. Mi sembrava una follia il fatto che nessuno avesse ancora trasformato Frank Castle nello Spirito della Vendetta, semplicemente perché nessuno ama questo concetto più di Punisher. Sembra fatto apposta per diventare Ghost Rider. Nella sua carriera è stato persino una cosa simile al mostro di Frankenstein.

Quando ho iniziato a lavorare alla Marvel, dato che non avevo mai scritto niente per loro, io e l'editor Mark Paniccia abbiamo fatto un po' conoscenza via e-mail, e gli ho buttato lì questa idea. Si parla del 2012 o 2013. Mi ricordo che Mark mi disse che era talmente buona che il fatto che non fosse ancora capitato lo preoccupava un po'. E io ero d'accordo. Immaginavo che che in realtà fosse già stato fatto o che, ad ogni modo, sarebbe successo prima che io avessi l'occasione di scrivere per la Marvel. Invece no. Ho potuto realizzare io l'idea.

Sapevo fin dall'inizio che la storia avrebbe avuto bisogno di un po' di respiro, dato che ci sono ben due Thanos contemporaneamente, e quei tizi sanno essere pesanti. Il fatto che Frank Castle abbia spesso il ruolo di spalla comica, vi dice quanto oscura possa essere la serie. Prima che essa prendesse forma sulla carta, l'idea del Ghost Rider cosmico è stata a lungo in gestazione nella mia testa. Ogni scrittore rimane incollato a un'intuizione e inizia a svilupparla nel proprio cervello anche se non sa nemmeno se mai la realizzerà. All'epoca, avrei voluto proporre una storia intitolata "Ghost Rider: Araldo di Galactus". L'acronimo sarebbe stato "GRHoG". Fichissimo.

Quando gli è stato offerto Thanos, è rispuntata l'idea. Dopo aver valutato i personaggi che compongono l'Ordine Nero come possibili spalle del Folle Titano del futuro, senza che nessuno si qualificasse, ecco Ghost Rider/Frank Castle occupare la posizione, facendo divenire la propria vicenda una parte importantissima della storia.

Thanos Annual, copertina di Geoff Shaw

Se Frank Castle ha un super potere, direi che si tratta della sua incredibile forza di volontà. È un uomo impossibile da corrompere, un uomo che, che tu sia d'accordo o meno con lui, ha una posizione e da lì non si schioda. Non è certamente una banderuola, quindi vedere che ha tradito i propri ideali a causa di Thanos è un ulteriore attestato del terribile potere di quest'ultimo. La sua semplice presenza ha spezzato le convinzioni dell'uomo più ostinato di sempre.

Il Folle Titano è sempre stato spinto, nella sua ricerca del potere, da un desiderio sfrenato che lo consuma, dall'amore per la Morte. Ecco perché ho pensato che la cosa peggiore che gli potesse capitare fosse diventare Re Thanos, vincere, pensare di avercela fatta e che ora non abbia più niente da donare alla propria amata. Il suo potere è sempre servito a questo: fare ogni sforzo possibile per consegnare alla Morte quel che vuole. Ora che ha avuto successo, non gli rimane nulla. Ha raggiunto la cima della montagna ed è completamente solo. Non ha più alcunché da dimostrare, ma il suo desiderio non è pago.

Si tratta di una condizione terribile ed è inquietante per il giovane Thanos vedere cosa lo attende nel futuro. Ecco il perché del suo odio immediato per Re Thanos: vede in lui la concretizzazione dei suoi sforzi, del modo in cui ha deciso di vivere la sua vita. Sarebbe come se il me stesso di dieci anni fa mi vedesse e scoprisse che non lavoro più nel mondo del Fumetto, che non sto scrivendo queste grandiose storie e che faccio ancora il commesso. Gli si spezzerebbe il cuore.

Thanos #14, anteprima 05

Il Caduto che avete visto nel numero #15 è Norrin Radd, anche se una versione decisamente più oscura. E lo dico in senso letterale, dato che è completamente nero. Nella sceneggiatura ho scritto che avrebbe dovuto ricordare l'aspetto di una macchia di gasolio nell'acqua. Norrin Radd è decisamente arrabbiato. Ne ha passate di cotte e di crude per arrivare dov'è ora e continuerà finché non farà cadere il Titano e il suo gemello più giovane.

Se avete pensato che questo numero fosse una follia, aspettatevi di peggio in Thanos #16, che è la storia più assurda che abbia scritto in vita mia. Quando cercavo di convincere Geoff Shaw a disegnare questa serie, gli ho descritto al telefono cosa sarebbe successo in quest'albo. E l'ho convinto. E c'è di peggio nel numero #17, dato che, per la prima volta, ho dovuto mandare una mia sceneggiatura all'ufficio legale per avere conferma di poter raccontare certe cose. [ride] La Marvel mi ha permesso di fare cose incredibili, in termini di violenza e brutalità, ma questo momento specifico ha fatto vacillare il mio editor, Jordan D. White, che non era sicuro di potermi dare il permesso per una cosa del genere. Alla fine, è passato, ma vi avverto: il numero #17 non è una lettura per ragazzini.

Galleria

Tocca un'immagine per scorrere la galleria

Fonte: Comic Book Resources

Continua a leggere su BadTaste