Marvel: Al Ewing e Joe Bennett lanciano l'horror Immortal Hulk
Al Ewing prende in mano Hulk e promette di rendere la sua serie una delle più chiacchierate del 2018
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
La serie vedrà il ritorno di Bruce Banner nei panni del personaggio forse più tragico della Marvel e non è questo l'unico elemento che riconnette Hulk alla tradizione. A quanto pare, infatti, Ewing e Bennett hanno tutte le intenzioni di riprendere quella vena horror che connotava le primissime storie del personaggio, visto più come un mostro e un pericolo che come un eroe.
Ewing - Iniziamo con il dire che il protagonista sarà Bruce Banner e che Banner è l'Immortale Hulk, l'umano più forte della Terra, il Golia Verde, il più forte che c'è, eccetera. Un sacco di gente era preoccupata, voleva sapere se e quando l'avremmo riportato stabilmente sulla scena, quindi mi pare una buona occasione per confermare che sì, è Banner, è tornato, ha una sua serie in solitaria e non ha intenzione di morire nel prossimo futuro. Anzi, quest'ultimo elemento è un po' il punto della serie.
Per rispondere a un'altra domanda prevedibile, sì, questi eventi sono conseguenza di No Surrender e, ovviamente, speriamo che stiate leggendo quella storia. Tuttavia, non avete assolutamente bisogno di farlo per godervi Immortal Hulk. Parliamo ampiamente del come, del perché e del quando delle varie resurrezioni di Hulk all'interno del decimo capitolo di No Surrender, credo corrisponda a Avengers #684, che contiene un piccolo prologo mio e di Joe, in cui facciamo i conti con questo genere di cose. Ma per il resto siamo completamente liberi di gettarci nella serie senza alcun bagaglio ingombrante. Era fondamentale per me costruire un nuovo numero #1 che potesse davvero essere indipendente, un nuovo inizio.Venditori, i vostri clienti non necessitano di nulla di aggiuntivo. Lettori, siete benvenuti e accolti a braccia aperte. Vogliamo che ogni fan, vecchio o nuovo, di Hulk si possa godere tutto questo. Perché si tratterà di un fumetto davvero bello e, speriamo, diverso da ogni altra storia sul personaggio che abbiate mai letto. Parla di un mostro che non può morire, di un uomo convinto di poter utilizzare gli elementi più oscuri della sua personalità per fare del bene nel mondo e delle conseguenze a cui questo la conduce. Parla di mortalità, di espiazione e di rifiuto della realtà. Parla delle parti di noi che non vorremmo vedere. E sarà un fumetto horror. Se abbiamo fatto almeno metà del lavoro che crediamo, sarà uno dei fumetti più chiacchierati del 2018.
Benett - Tom Brevoort mi ha chiesto se fossi interessato a una nuova serie su Hulk che avrebbe necessitato di atmosfere e stile visivo molto particolari. Le sceneggiature di Al evocano vivamente questi elementi, quindi ho deciso che l'approccio alla serie dovesse essere una sorta di revival dello stile di Bernie Wrightson. Il Golia Verde avrà un look molto più oscuro e notturno, in questa storia. Sto cercando di evocare le sensazioni che davano le mitiche riviste della Warren, come Eerie e Creepy.
Ewing - C'è una frase che per me ha grande significato, quando si parla del rapporto tra Banner e Hulk e che trovate sulla copertina del primo numero: "È un uomo, è un mostro... oppure entrambi?" Ed è questa frase che abbiamo intenzione di approfondire assieme a Bruce Banner. Quando lo ritroviamo, sta vagando per la Terra, il suo ritorno dai morti è noto ad alcuni, ma non di pubblico dominio. Sta cercando di usare il potere dentro di lui e la rabbia che porta per fare ammenda dei suoi peccati, per sistemare torti, per portare giustizia, oppure vendetta, nelle situazioni che lo coinvolgono. Sta permettendo, quasi, a Hulk di avere il controllo. E, se quest'idea vi mette i brividi, non siete i soli.
Tanta psicologia e psicanalisi in questa storia, che vede Hulk come l'ombra di Banner, personificazione di tutto quel che non accetta di sé. Il che conduce a una serie di dinamiche molto particolari, che vedono il Golia Verde affiorare negli specchi, di giorno, fare da inconscio illuminante e intuitivo. La differenza fondamentale tra il mostro e l'uomo è che Banner può morire, Hulk no. E sparare in testa a Bruce lo uccide, finché non cala la notte. L'ora di Hulk.
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Anche tanti volti nuovi, dato che Al Ewing promette un nuovo inizio in grande stile, a comporre il cast dei comprimari. Due fondamentali. Jackie McGee, una reporter che segue Bruce Banner per raccontarne la storia, dato che Hulk, nel bene o nel male fa sempre notizia. Jackie ne scova le tracce in Arizona e ne diventa l'ombra man mano che il colosso si manifesta sempre più. Banner, ovviamente, non vuole essere trovato, non vuole far notizia, non vuole rispondere a domande. Ruolo importante anche per un vecchio personaggio, raramente comprimario di Hulk: Walter Langkowski, anche noto come Sasquatch.
Ewing - Lontano da Alpha Flight per motivi personali, ha bisogno dell'aiuto di Banner, che era suo amico al college, tanto che Walter divenne la versione di Hulk pelosa ben nota in Canada. Sono sempre stato affascinato dal fatto che rappresentasse di fatto una versione sana di Banner. Un atleta intellettuale, da giovane. Un ragazzo enorme, un affascinante ex quarterback, milionario, amato come un eroe nel suo Paese e nel suo pianeta e sempre gentile. Come diavolo faceva Banner ad andarci d'accordo? E, più importante, se la facciata è davvero reale, perché Langkowski non si trasforma più in Sasquatch?
Cosa separa la storia dal passato, dato che la struttura è quella classicissima di un Banner vagabondo che si porta dietro Hulk? Il tono, dice Ewing, che si è preoccupato di far capire a tutti, prima di ogni altra cosa, che voleva avvicinarsi quanto più possibile all'horror.
Ewing - Non credo che avrei potuto scrivere questa serie a vent'anni. Oggi ho molti più strumenti narrativi a disposizione, quando scrivo e so lavorare in direzioni più interessanti. Quel che spero di fare è creare un nuovo cambio di direzione per il personaggio, come fece Peter David ai tempi, aprendo l'epoca della psicologia per Banner e Hulk, che diede modo alle storie di esplodere in un sacco di possibilità diverse. Mi piacerebbe portare Hulk su un sentiero tutto nuovo, molto personale, e vedere dove conduce. Credo che il viaggio piacerà ai lettori.
Sono un fan del personaggio sin da bambino, è stato il mio primo supereroe preferito. A un mio compleanno ottenni una torta a forma di Hulk e avevo un adesivo da bacheca che lo ritraeva in camera, con una porta tappezzata di sue figurine e una cassetta di suoi cartoni animati sempre nel videoregistratore. In me, c'è solo amore per Hulk e voglio dimostrarlo facendo il miglior lavoro della mia vita con lui e, con un po' di fortuna, realizzando un fumetto che molti leggeranno, di cui molti parleranno. Sapete che non credo molto nei personaggi di serie A, ma se esistono, Hulk è certamente uno di loro.
Bennett - Se pensate che abbia disegnato delle scene piuttosto inquietanti di Pheonix Resurrection, non avete ancora visto niente. Le pagine del primo numero metteranno in mostra momenti di puro terrore psicologico. Sto davvero facendo un sacco di brutte cose, qui.
Ho iniziato la mia carriera disegnando storie dell'orrore per gli editori brasiliani, quindi le linee del destino si sono intrecciate offrendomi un'ambientazione del genere in una storia di supereroi. Ho sempre amato il personaggio e avere la possibilità di lavorare su questo supereroe classico e regalargli uno sguardo tutto nuovo è stato grandioso.
Altro aspetto interessante di questo nuovo inizio: Ewing non vuole crossover, per mantenere Immortal Hulk più indipendente possibile dal resto dell'Universo Marvel. Soprattutto nelle fasi iniziali. Bruce Banner cammina da solo per il mondo perché così ha deciso. Gli Avengers sanno che è vivo, il governo ne è più o meno consapevole, ma ufficialmente, Hulk è morto e i suoi avvistamenti sono considerati allucinazioni o falsi. Solo a tempo debito e in maniera coerente con i toni della serie, vedremo vecchi amici fare la loro comparsa.
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