La Grande Storia del Marvel Cinematic Universe: Fase 1 - Le origini
Fabio Volino ritorna per raccontarvi le storie dietro alla produzione dei film Marvel Studios
Tuttavia, già da tempo la Marvel non è più una semplice casa editrice di fumetti: nel 1993 è stata infatti fondata la Marvel Films, rinominata Marvel Studios nel 1996. Negli anni successivi, Marvel Studios provvede a stipulare contratti di licensing con alcune case cinematografiche, quali Columbia Pictures e 20th Century Fox per la produzione e la distribuzione di pellicole basate sui suoi personaggi, celeberrimi (X-Men, Spider-Man) o meno (Blade).
Il principale fautore di questi contratti è Avi Arad, un imprenditore israeliano che grazie a questi accordi contribuisce a risollevare le disastrate sorti finanziarie della Marvel.
Questo senza contare che il controllo creativo sulle varie pellicole è davvero limitato, per non dire nullo, con alcuni inevitabili scivoloni (Daredevil, del 2003, con protagonista Ben Affleck, ad esempio).
Nel 2005 vi è dunque il primo passo destinato a portare una svolta significativa: la Marvel decide di iniziare a produrre film basati sui propri supereroi, in maniera indipendente. Se gli X-Men, Spider-Man e i Fantastici Quattro risultano ancora in mano ad altre major cinematografiche che non intendono certo disfarsene, vi è un altro brand al momento libero da vincoli, gli Avengers, come fa notare un assistente di Avi Arad destinato a fare presto carriera: il suo nome è Kevin Feige.
Nato a Boston nel 1973, Kevin Feige cresce in New Jersey, nel sobborgo di Westfield, rimanendo affascinato dalle saghe cinematografiche di Star Wars, Indiana Jones e Ritorno al Futuro. Deciso a entrare nel settore, segue le orme di George Lucas iscrivendosi alla scuola di Cinema dell'università della California.
Una volta diplomatosi, partecipa alla produzione di tre film sotto l'ala protettiva di Lauren Shuler Donner (moglie del regista Richard Donner); il terzo di questi è X-Men, diretto da Bryan Singer. All'improvviso, Feige scopre l'Universo Marvel e si getta a capofitto nella lettura dei fumetti che hanno fatto la storia della casa editrice di New York, rimanendo intrigato dall'universo condiviso in cui agiscono e interagiscono centinaia di personaggi differenti tra loro.
Feige riesce a convincere i produttori della pellicola a non allontanare troppo la personalità dei personaggi dalle loro controparti cartacee. Rimasto colpito in maniera favorevole da questo atteggiamento, Avi Arad lo assume come suo vice. Feige è dunque il primo – o comunque colui che più contribuisce – a far notare che la Marvel risulta in possesso dei diritti di sfruttamento cinematografici dei Vendicatori, sia come personaggi singoli che come gruppo.
Per portare avanti questo ambizioso progetto, la Marvel chiede e ottiene un prestito della durata di sette anni da Merrill Lynch, sussidiaria di Bank of America, dell'importo di 525 milioni di dollari, e stringe un accordo con la Paramount per la distribuzione delle pellicole.
Per il conseguimento del prestito, risulta fondamentale l'apporto del presidente dei Marvel Studios, David Maisel, e di Ryan Kavanaugh di Relativity Media, i quali, in due momenti separati, concepiscono il piano di finanziamento da portare al cospetto delle banche, supportato dai diritti cinematografici sui personaggi. Il rischio, seppur calcolato, è dunque che, qualora i film non abbiano successo, tali diritti ricadano nelle mani delle banche.
Maisel pensa a una serie di dieci film tutti collegati tra loro che sfocino in un crossover finale, ma ciò incontra le obiezioni di Avi Arad, non del tutto convinto del progetto e fortemente contrario sia al budget previsto, a suo avviso troppo basso, che alle tempistiche troppo strette. Questo, unito con ogni probabilità a forti divergenze con Maisel, lo porta nel 2006 a rassegnare le dimissioni e a fondare una propria compagnia, la Arad Productions. Kevin Feige viene dunque promosso a capo dei Marvel Studios nel 2007, a soli trentatré anni.
Il primo atto è quello di creare un comitato esecutivo composto da sei persone che presieda e supervisioni la produzione dei vari film: ne fanno parte, oltre che Feige, Louis D'Esposito, co-presidente dei Marvel Studios, Alan Fine, amministratore delegato di Marvel Entertainment, Dan Buckley, Joe Quesada e Brian Michael Bendis.
Stando a quanto è emerso, i primi meeting non sono del tutto idilliaci, poiché hanno il preciso scopo di individuare come introdurre al meglio i vari personaggi e, quindi, le divergenze di opinione sono all’ordine del giorno.
Su una cosa, però, sono tutti d'accordo: i film devono rispettare la visione originale dei personaggi e accontentare in primo luogo i fan di vecchia data, di modo che con un passaparola positivo possano coinvolgere altre persone alle prime armi o anche del tutto a digiuno di fumetti. Soprattutto le loro famiglie e i bambini.
Si decide inoltre di mettere in produzione almeno due film all'anno (anche se questo nella prima fase non verrà messo in pratica) e di far sì che i film siano tutti sottoposti a un G-Rating, ovvero che siano visibili per tutte le fasce d’età.
Ha dunque inizio l'avventura del Marvel Cinematic Universe. La Prima Fase si compone di sei film, che andremo a esaminare singolarmente, avendo ognuno di essi una storia di produzione meritevole di essere narrata.