Caput Mundi – I mostri di Roma 6: Su questa pietra, la recensione
La recensione di Caput Mundi – I mostri di Roma 6: Su questa pietra, pubblicato da Editoriale Cosmo
Come detto in precedenza, numero dopo numero, la serie ha parzialmente mutato il suo volto, e questo albo che si appoggia nuovamente alla retorica dei film d'azione, con dialoghi spacconi ed eccessivi inseriti in un contesto assolutamente sopra le righe, ne è la naturale conclusione. Vengono infatti svelate le carte in tavola attraverso tutti i cliché del genere, sottolineando ancora una volta che i riferimenti stilistici a quel tipo di Cinema sono tutt'altro che involontari.
Ai disegni troviamo Alessio Moroni su layout di Elisa Di Virgilio, con Federico Butticé agli sfondi da pagina 100 e Andy Pompeo che si occupa dei flashback da pagina 114 a pagina 118. L'azione frenetica rappresentata dagli artisti è sicuramente il punto di forza dell'albo: mai una sequenza poco chiara o un calo di ritmo, e ogni eccesso della trama prende forma su tavole di alto livello. Allo stesso modo, la copertina di Marco Mastrazzo racchiude le atmosfere della storia in una singola, efficace illustrazione.
Probabilmente, per vedere le conseguenze della retorica del "tutto o niente" vissuta sul filo del rasoio, che caratterizza buona parte della miniserie, sarà necessario aspettare il proseguimento della storia, ma l'altra faccia della medaglia è che l'attesa di un seguito - almeno per ora - non sembra essere così spasmodica, come se non sembra ci sia altro da dire su questa storia.
I sei albi hanno certamente assolto al dovere di intrattenere e divertire il lettore, ma dalla miniserie che segna la nascita dell'universo condiviso targato Editoriale Cosmo ci si aspettava qualcosa che creasse un'aspettativa e un'apertura verso le conseguenze di quanto letto, piuttosto che una sensazione di chiusura di un percorso ormai alle spalle.