Ninjak vol. 3: Operazione Zona Morta, la recensione

Abbiamo recensito per voi il terzo volume di Ninjak, realizzato da Kindt, Braithwaite e Ryp

Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.


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Ninjak #10, anteprima 01

La base segreta del Centro di Ricerca per Fenomeni Inspiegabili è stata vittima dell’attacco dall'ignis Ember: la creatura, armata del suo martello magico, è riuscita a liberare Fakir, uno dei Sette dell’Ombra catturato precedentemente da Ninjak, e portalo con sé. Per Colin King, agente speciale al servizio del MI-6, giunge il momento di intraprendere una nuova missione: dopo aver sgominato l’Arsenale, parte dunque per la Zona Morta, dimensione parallela dominata da demoni e dalla magia oscura, per recuperare il prigioniero; ad accompagnarlo, Mambo Punk, agente in possesso dell'abilità di aprire portali interdimensionali.

Operazione Zona Morta è il titolo del terzo volume pubblicato da Star Comics dedicato al ninja ipertecnologico dell’Universo Valiant. Questo elettrizzante arco narrativo si compone di quattro capitoli, ognuno dei quali ripropone l’ormai consueto canovaccio: la storia principale - firmata da Matt Kindt (testi) e Doug Braithwaite (disegni) - seguita da una manciata di pagine dedicate ai File Perduti, in cui lo stesso sceneggiatore, affiancato da Juan José Ryp al tavolo da disegno, narra alcuni retroscena strettamente collegati. In questo caso, l’attenzione di Kindt è rivolta alla Leggenda di Magpie.

Abbandonate le atmosfere spionistiche che hanno caratterizzato i precedenti volumi, lo scrittore conduce Ninjak in un contesto a lui completamente avulso. Cambia lo scenario ma non il modus operandi dell'eroe che ha conquistato i lettori con il suo piglio razionale e il suo ampio bagaglio di gadget all’avanguardia. Inerme contro la magia oscura o perso in una dimensione in cui le leggi della Fisica non sussistono, l’agente speciale King non perde mai le peculiarità che l’hanno reso uno dei punti forza della squadra Unity.

Nella creazione di questo storyarc va riconosciuta a Kindt la volontà di osare spostando il protagonista in ambientazioni inedite che riescano ad accrescere il fascino della serie. L’impostazione da spy story si lascia infatti possedere da tinte occulte ammalianti che amplino lo spettro emozionale della lettura, regalandoci pagine vibranti.

Ninjak #11, anteprima 01

La sceneggiatura pone l’accento sul dualismo Ninjak/Mambo Punk, sostanzialmente due facce della società inglese: il primo è un nobile, figlio della tradizione e legato al Regno di sua Maestà; la seconda incarna l’animo ribelle e iconoclasta che sul finire degli anni Settanta diede il via al movimento punk; il tutto è reso ancora più intrigante, anche considerando il rispettivo campo d’azione e l’equipaggiamento che li contraddistingue.

L’atmosfera crepuscolare di Operazione Zona Morta è resa alla perfezione dalle colorazioni di Brian Reber che accompagnano la prova di Braithwaite. L’artista britannico è abile nell’imprimere grande espressività a ogni sequenza dell'arco narrativo, oltre che nella creazione di una dimensione immaginaria di grande effetto.

Se la storia portante è una cavalcata a briglie sciolte, i File Perduti mantengono un ritmo più blando, ma svelano la genesi di Magpie la Gazzella Ladra. Kindt si cimenta nella riuscita costruzione della mitologia del personaggio, un passaggio importante per preparare il terreno al gradito ritorno di un volto noto dell’Universo Valiant. Il tutto è caratterizzato dal tratto crudo e violento di Ryp, in grado di esaltare la brutalità del passato di Magpie e di restituire la giusta drammaticità a questo intenso racconto.

Il terzo volume di Ninjak conferma il buon lavoro che Kindt sta portando avanti sulla serie; in particolare, la scelta di spingere la narrazione verso lidi fin qui inusuali si rivela azzeccatissima.

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