Legacy: Marvel Two-In-One ha cambiato la timeline dell'Universo Marvel
L'uscita di Marvel Two-in-One #2 ha segnato i nuovi paletti della continuity della Casa delle Idee
Quando ci si avvicina alle letture supereroistiche, uno dei concetti più complicati da affrontare è quello della continuity. Che si tratti di fumetti Marvel o DC Comics, i lettori - neofiti in particolare - devono riuscire a trovare la quadra in un'equazione con moltissime variabili. Del resto, con decenni di pubblicazioni alle spalle, è inevitabile che la dinamica degli eventi vissuti dai tanti eroi che abitano questi grandi universi narrativi sia contorta, anche considerando il fatto che per quei personaggi, sempre giovani e belli, è come se il tempo non passasse mai veramente.
Per farvi comprendere al meglio i compromessi di cui sopra - che partono dall'assunto che ci sia un tacito accordo tra autori, casa editrice e lettori - prendiamo in esame il personaggio più noto della Marvel, se non del Fumetto americano in generale: Spider-Man. Nel mondo reale, Peter Parker, che alla prima apparizione su Amazing Fantasy #15, del 1962, era più o meno un quindicenne, dovrebbe ormai avere circa settant'anni, mentre nella continuity della Casa delle Idee è stabile attorno alla trentina. Si badi bene che il personaggio è cresciuto nel tempo: in quasi sessant'anni di storie, infatti, Peter si è diplomato, laureato e ha svolto diversi lavori, dal fotografo al professore, fino al manager d'azienda; ha inoltre vissuto svariati amori, finendo anche per sposarsi con Mary Jane Watson (prima che tale matrimonio fosse cancellato per magia da Mefisto), arrivando persino a morire e risorgere, come narrato nella saga L'Altro. Insomma, il tempo è trascorso nella continuity Marvel, solo che l'ha fatto a un ritmo molto, molto più lento rispetto a quello del mondo reale.
Anche se un intero arco narrativo può svolgersi in un solo giorno, ciò non implica necessariamente che la storia successiva vada in scena in quello successivo. Potrebbe avvenire l'indomani, certo, ma anche la settimana, il mese, o l'anno dopo.
L'argomentazione del primo, grande architetto dell'Universo Marvel, però, non basta a dare una soluzione ai tanti controsensi temporali ancora presenti nella continuity della Casa delle Idee. Ci sono però dei riferimenti cardine, come il fatto che Capitan America abbia combattuto la Seconda Guerra Mondiale, o che all'epoca Magneto fosse solo un bambino in un campo di concentramento.
L'uscita di Marvel Two-in-One #2, firmato da Chip Zdarsky, Jim Cheung, pubblicato mercoledì scorso negli Stati Uniti, ha riportato in auge l'annosa questione dimostrando come la continuity Marvel sia stata ulteriormente traslata in avanti al fine di sincronizzarla con il tempo presente.
Nella storia viene infatti specificato che Reed Richards, Ben Grimm e Victon Von Doom hanno frequentato il college sul finire degli anni Novanta (!), come dimostra la targhetta di un premio che riporta come data il 1998.
Di conseguenza, il celebre incidente che ha fornito ai Fantastici Quattro i loro poteri dovrebbe essere avvenuto attorno al 2001; inoltre, ciò stabilisce che l'intera continuity Marvel è attualmente compressa in diciassette anni, contrariamente a quanto stabilito in precedenza, quando tale segmento temporale era stato inscritto in circa dodici anni.
Fonte: CBR