Infini-T Force 1, la recensione

Abbiamo recensito per voi il primo numero di Infini-T Force, manga edito da J-POP

Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.


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Per celebrare degnamente il cinquantacinquesimo anno di attività, Tatsunoko Production ha promosso una serie di iniziative volte a riportare in auge i campioni creati da Tatsuo Yoshida per riunirli nella Infini-T Force. A seguito del lancio di una nuova serie televisiva dedicata (diretta da Kiyotaka Suzuki e sceneggiata da Toshiya Ono), a novembre, J-POP ha pubblicato in Italia il primo volumetto del manga scritto da Ukyou Kodachi e disegnato da Tatsuma Ejiri.

Esaudisco qualsiasi tuo desiderio…

Questa frase accompagna il pacchettino recapitato da un misterioso e sinistro fattorino Emi Kaido; la matita contenuta all’interno sembra essere in grado di realizzare l’impossibile. Ancora sorpresa, la giovane liceale si ritrova ostaggio nel corso di una rapina in un supermercato e, in un gesto estremo, chiede al magico strumento di salvarle la vita. Come per incanto, ecco materializzarsi Ken l’aquila – della Squadra G – pronto a sventare la minaccia e trarla in salvo.

Ha così inizio la sorprendente avventura narrata da Infini-T Force, la caccia agli artefici della pericolosa droga chiamata Anatema, che trasforma chi l’assume in un'abominevole creatura. Durante i primi quattro capitoli (ri)scopriamo il fascino di eroi come Hurricane Polimar, Kyashan - il ragazzo androide e Tekkaman, pronti a tornare in azione in un mondo che non è il loro.

Dopo un incipit forzato e un po' pretenzioso, la storia ingrana grazie al giusto equilibrio tra azione e costruzione dei personaggi. La vicenda portante offre un buon pretesto per unire sotto un’unica causa i diversi protagonisti di questo elettrizzante manga. Vengono presentati con cura i vari Gatchaman, Polimar e Kyashan trasportandoli in un contesto attuale e vicino alla sensibilità dei lettori più giovani.

Partendo dal solido substrato offerto dalla versione primigenia dei personaggi, Kodachi opera una riscrittura fedele che li restituisce perfettamente calati in questa realtà, nonché portatori di forti travagli interiori; ecco, dunque, l’intransigente membro della Squadra G interpretare simpatici siparietti con la giovane Emi, o l’impacciato investigatore Takeshi nascondere un'insospettabile risolutezza. Le rispettive posizioni sul tema della giustizia – garantista il primo, giustizialista il secondo – portano a un iniziale scontro tra i due eroi, come spesso accade nei fumetti di supereroi.

Nella seconda parte facciamo la conoscenza del giovane Kyashan e del professore George Minami, le cui storie personali vengono adattate a un contesto inedito. Tematiche come la diversità o la responsabilità derivante da un grande potere emergono lampanti e si intrecciano con il filone narrativo principale, lasciando che l’anima seinen dell’opera contamini la struttura shonen. Pagina dopo pagina la crescita è costante, così come la maturazione dei personaggi, in primis quella di Emi.

Superato l’imbarazzo iniziale, il manga prosegue spedito la sua marcia coinvolgendo il lettore in una corsa ricca di mistero ed emozionanti duelli. A queste riuscite componenti si aggiunge una splendida veste artistica che impreziosisce ulteriormente questo albo d'esordio: le tavole di Ejiri sono ricche di dettagli che esaltano l’ottimo character design, mentre la grande cura dei dettagli non va a inficiare il dinamismo - elemento centrale, data la natura dei protagonisti - cosa che rende davvero ammalianti alcune sequenze.

Infini-T Force 1 non è solo un’operazione figlia della nostalgia ma anche un riuscito tentativo di mantenere viva la memoria di personaggi storici per restituirla vigorosa a un pubblico neofita. Catapultate in un'inedita realtà, le creazioni di Yoshida mantengono intatto il loro fascino e si candidano a vivere una nuova fortunata stagione.

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